Cultura e Spettacolo

Il profumo delle foglie di limone

Uscito in Spagna, per la prima volta, nel Gennaio 2010 Il profumo delle foglie di limone di Clara Sánchez diviene immediatamente un cult. Vince numerosi premi nel corso dell’anno ed è  subito considerato il nuovo fenomeno della letteratura spagnola. Tradotto in numerosissimi paesi, in Italia è stato pubblicato esattamente un anno dopo mantenendo, ancora oggi, alta la posizione in classifica dei libri più letti e, aggiungerei, più apprezzati. [MORE]

La vicenda è narrata da due voci: Sandra, giovane ragazza madre che ancora non sa cosa fare nella sua vita, e Julián un uomo sull’ottantina che ha vissuto l’orrenda esperienza dei campi di concentramento di Mauthausen e dopo la liberazione fu arruolato, insieme all’amico Santi, dal “Centro”, gruppo di anti-nazisti in cerca dei criminali di guerra.
Julián si ritrova in Costa Blanca proprio grazie al suo amico che, deceduto, gli fa spedire una lettera informandolo di aver ritrovato, in una piccola cittadina turistica, quei nazisti che erano stati nel loro campo di concentramento.

Proprio in questa città, impregnata dal profumo delle foglie di limone, Julián e Sandra si conoscono.
La ragazza si trova lì per riflettere sul suo futuro. Il mare la rasserena…Ma un giorno si sente male sulla spiaggia e due anziani l’aiutano a riprendersi. Iniziano così i rapporti, sempre più vicini, con quella coppia dai modi gentili : Fredrik e Karin Christensen. Ma Julián sapeva chi fossero veramente, sapeva dei loro orribili crimini. Così inizia la loro amicizia e collaborazione. Sandra gli fornisce le informazioni e Julián cerca di completare quel puzzle nero fino a scoprire che in città vi era un “covo” di nazisti, della vecchia e nuova generazione.
Ma perché i Christensen sono così affettuosi e protettivi con Sandra? Come fanno alcuni di loro, nonostante la tarda età, ad essere così “giovani”? L’Anguilla è veramente un naziskin? Ed allora perché cerca di salvare Sandra più e più volte? Ma soprattutto: riuscirà Julián a vendicarsi e Sandra a farsi un futuro?

Ho comprato il libro mossa dai vari commenti positivi di librai e lettori e, sinceramente, non posso che essere contenta di averlo fatto. Si legge spesso che questo libro smuove la coscienza di chi lo legge… Ed è proprio così. Il nazismo ci sembra un fenomeno rilegato puramente alla storia, a noi molto lontano. Ma in effetti la generazione che ha vissuto l’epoca della seconda guerra mondiale e la nostra coesistono nell’oggi.

Si pensa che la questione nazista non ci tocchi affatto. Ne “Il profumo delle foglie di limone”, invece, si palesa il contrario. Si prende coscienza che c’è chi ancora passeggia accompagnato dal terrore subito, chi ancora crede in questi “ideali” di morte e chi, come Aribert Heim, reale protagonista della storia mondiale presente nel romanzo e tra i più spietati membri attivi delle SS, non ha conosciuto carcere e condanne ma, latitante, è morto poco anni fa...forse. Quello che spiazza nel libro non sono scene ad effetto o descrizioni macabre degli stermini nazisti, ma è la cruda e fredda realtà raccontata anche dalla bocca degli stessi. E’ la loro spietata schiettezza nelle parole. Il loro non sentirsi criminali perché il sistema riteneva fosse utile e legale sterminare i “mediocri” .
Le loro parole sono il vero oggetto di riflessione…

“Non pensai alla vostra sofferenza, non pensai neanche a voi. Vi vedevo senza pensare,le cose stavano così. Facevamo parte di un sistema, di un’organizzazione. Io portavo l’uniforme delle SS e voi quella a righe dei prigionieri. Eravamo dentro un ordine stabilito, impossibile da rompere.”