Estero

Il principe Harry: "In guerra ho ucciso. E' come alla Play Station"

LONDRA, 23 GENNAIO 2013- Alle stravaganze del principe Harry ci eravamo già abituati e, a dirla tutta, anche un po’ stufati. Dalla svastica al nudo di Las Vegas, la lista è davvero lunga e raccapricciante. Ma forse il secondogenito di Carlo d’Inghilterra dà il meglio di sé quando gioca a fare la guerra. E l’Esercito dà il peggio del peggio di sé quando glielo permette. I racconti dell’avventura da elicotterista non fanno onore a Harry, alla sua famiglia, al suo Paese, alla sua divisa, alla sua generazione (e dire che fra questi termini di relazione, ve n’è qualcuno che già di suo non riesce a conciliarsi con la parola ‘onore’).[MORE]

Che in Afghanistan fosse in atto un conflitto tra i più sanguinari che siano mai esistiti (solo nel primo anno di bombardamenti le morti, fra i civili, si aggiravano tra il 4.000 e i 5.000), nessuno- o quasi- lo metteva in dubbio. Ma sentire il principe azzardare un’analogia fra l’uccisione di un uomo- quand’anche sia un nemico- e una manovra alla Play Station, è forse imbarazzante.

Durante il riposo ad una base di Cipro i giornalisti chiedono ad Harry: «Hai mai ucciso?». Che domande, avrà pensato: «Yeah, un sacco di gente lo fa. Tutti nello squadrone hanno dovuto sparare. Ho tolto delle vite per salvare delle vite». E fin qui tutto normale. Se si va in guerra, è quello che succede. Altrimenti non si andrebbe in guerra, ma in Missione Umanitaria. Ma poi l’intervistato parla della noia tra una missione e l’altra e aggiunge «Per fortuna che c’erano i videogiochi dove in fondo si usa il joystick come sull’Apache». Certo.

Emmanuela Tubelli

(Fonte: La Stampa)