Cronaca

Il Presidente Alessio Rocca: lettera ai miei 45 mila colleghi del Politecnico di Milano

MILANO 9 MAR - Questa mattina ho spedito una lettera ai miei 45 mila colleghi del Politecnico di Milano.
Nel ruolo di Presidente del Consiglio degli Studenti che ricopro sento forte il peso della responsabilità, mi impone di richiamare quel senso civico necessario ad affrontare l'emergenza che ci sta investendo.

Ho deciso di ricondividerla anche sui social network nella speranza che anche qui possa servire a qualcosa perché la situazione non è banale e la gente non lo capisce.

Oggi la dichiarazione di Antonio Pesenti, medico rianimatore e coordinatore dell’Unità di crisi della Regione Lombardia per le terapie intensive: "Se la popolazione non capisce che deve stare a casa, la situazione diventerà catastrofica."

APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ

Cara Cittadina, Caro Cittadino,

La morte delle persone più fragili e degli anziani, la possibilità di garantire cure adeguate a tutti senza il collasso del sistema sanitario, evitare che nascano nuovi focolai: TUTTO CIÒ DIPENDE ESCLUSIVAMENTE DAL COMPORTAMENTO DI OGNUNO DI NOI.

È sotto gli occhi di tutti quanto la situazione si sia aggravata nell’ultima settimana. Non possiamo continuare a pretendere di non star vivendo un’emergenza e questo, attenzione, non significa andare nel panico, significa bensì essere consapevoli del fatto che le direttive vanno seguite, per il bene nostro, dei nostri cari e del nostro Paese.

Sembra non essere ancora chiaro all’intera popolazione, ma i comportamenti individuali influiscono sul contagio generale e sullo sviluppo della situazione di crisi che il nostro Paese sta vivendo.

Il Prof. Silvio Brusaferro che è il Presidente dell'Istituto Superiore della Sanità ha dichiarato: "Non c'è una parte d'Italia immune al virus, ci sono solo zone dove il virus sta circolando di meno e tutto dipende dal comportamento individuale di ognuno di noi."

Quando sabato sera, in seguito ad un’incresciosa fuga di notizie, migliaia di persone si sono catapultate nelle principali stazioni di Milano, è venuto alla luce un atteggiamento irresponsabile da parte della comunità, una totale assenza di senso civico e del bene comune.

Spostarsi da una zona come la Lombardia significa in questo momento rischiare di ampliare l’emergenza ad altre zone del Paese, significa mettere a rischio l’incolumità di centinaia di altre persone, nostri cari, nostri concittadini. Significa contribuire attivamente alla potenziale morte dei più fragili e degli anziani.

Il Ministro Roberto Speranza ha dichiarato: "I decreti non sono sufficienti, solo con i decreti che stiamo scrivendo l'epidemia non si sconfiggerà. Se vogliamo ottenere dei risultati sono necessari comportamenti responsabili di ogni singolo cittadino".

L'assessore Giulio Gallera al Welfare della Lombardia ha dichiarato: "L'unica soluzione alla diffusione di questa epidemia è ridurre i contatti sociali."

La Sanità Lombarda, che è la più organizzata e attrezzata del Paese intero, attualmente è quasi al collasso. Se l'epidemia dovesse continuare a diffondersi con i numeri degli ultimi due giorni il sistema sanitario nazionale avrebbe difficoltà serie.

Ci stanno chiedendo una cosa molto semplice: RIDURRE AL MINIMO INDISPENSABILE OGNI CONTATTO SOCIALE. Nel nome della responsabilità, per il bene nostro, dei nostri cari, di tutti deboli e degli anziani, abbiamo il dovere di seguire questa indicazione.

Sentirsi responsabili è un dovere morale.

Attualmente le zone circoscritte da restrizioni investono 16 milioni di Italiani. Capite che non è materialmente possibile controllare tutti? È per questo motivo che deve entrare in gioco il buon senso di ognuno di noi.

Se non agiamo come singoli, perderemo come comunità.

Facciamo ciò che le autorità ci chiedono e diffondiamo questo messaggio a quante più persone abbiamo la possibilità di diffonderlo.

La morte delle persone più fragili e degli anziani dipende anche dal tuo comportamento.

Alessio Rocca

Presidente del Consiglio degli Studenti del Politecnico di Milano


AN APPEAL TO RESPONSIBILITY

Dear Citizen,


The death of the weak and the elderly, the ability to provide meaningful medical assistance to everyone without the collapse of the healthcare system, avoiding the creation of new hot spots: IT ALL DEPENDS EXCLUSIVELY ON THE BEHAVIOR OF EACH ONE OF US.

Everyone sees how dire the situation has become in the past week. We can’t keep pretending we’re not living a real emergency and this, behold, does not mean panicking, but being conscious the new directives have to be followed, for our well-being, our loved ones and our Country’s.

It seems it’s not yet been perceived by the whole population, but individual behaviors do influence the spread of the infection and the development of the crisis our Country is going through.

Prof. Silvio Brusaferro, President of the Italian National Institute of Health has declared: “There’s not a single part of Italy which is immune to the virus, there are only areas where it’s circulating less and it all depends on how each one of us behaves”.

When yesterday evening, following an unfortunate news leak, thousands of people flooded Milan’s train stations, we witnessed an irresponsible attitude by the community, a complete lack of civic sense and common good.

Moving from an area like Lombardy right now means risking extending the emergency to other areas, putting other people’s lives on the line, as well as loved ones and fellow citizens. It means actively contributing to the death of elderly people and those who are more fragile.

Italian Minister Roberto Speranza said: “Decrees are not sufficient; these alone will not stop the outbreak. If we want to get results, we need responsible behavior by every single citizen”.

Welfare Councilor Giulio Gallera further said: “The only solution to the outbreak is limiting social contacts”.

Lombardy’s Healthcare, which is the Country’s most organized and well-equipped, is on the verge of collapse. If the outbreak is to continue spreading with the numbers we’ve seen in the past two days the national healthcare system will face serious difficulties.

We are being asked a really simple thing: REDUCING SOCIAL CONTACTS TO THE STRICT NECESSARY. In the name of responsibility, our own well-being, loved ones, the weak and the elderly’s, we have the obligation to follow this request.

Feeling responsible is a moral duty.

The areas currently impacted by the restrictions affect 16 millions of Italians. Can you see it’s not materially feasible to screen everyone? It’s because of this that common sense needs to prevail.

If we fail to act individually, we’ll lose as a community.

Let’s do what the authorities ask us and spread this message to as many people as we can.

The death of the weak and the elderly depends on your behavior as well.

Alessio Rocca

President of the Student Council of Politecnico di Milano