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Il premio Nobel per la pace a Denis Mukwege e Nadia Murad

STOCCOLMA, 5 OTTOBRE- Il Nobel per la pace è stato assegnato oggi venerdì 5 ottobre al medico congolese Denis Mukwege e a Nadia Murad, attivista yazitaed ex schiava sessualdell'Isis, "per i loro sforzi volti a fermare l'uso della violenza sessuale come arma di guerra."

"Denis Mukwege e Nadia Murad hanno personalmente rischiato la vita coraggiosamente combattendo i crimini di guerra e cercando giustizia per le vittime" - ha detto il presidente del Comitato Nobel Berit Reiss-Andersen - "Un mondo più pacifico può venire solo se le donne, la loro sicurezza e i loro diritti fondamentali sono riconosciuti e preservati in tempo di guerra", ha aggiunto.

Il dott. Denis Mukwege, ginecologo congolese, è conosciuto come "l'uomo che ripara le donne". Questo pastore pentecostale, che ha ricevuto il Premio Sakharov nel 2014, ha fondato l'''Ospedale Panzi' nel 1999, che aiuta le donne che sono state violentate nei conflitti nell'est del Congo. 

Nadia Murad, della minoranza yazida in Iraq, è stata sessualmente ridotta in schiavitù dal gruppo “Stato Islamico” per diversi mesi. Oggi è "Ambasciatrice delle Nazioni Unite per la dignità delle vittime della tratta di esseri umani" .

Da diversi anni, il dott. Denis Mukwege affronta quelle che definisce "le profondità dell'orrore" dove donne di interi villaggi, sono state umiliate e violate con: stupri metodici, spari al livello del tratto genitale, introduzione di oggetti e armi. Nel 2016, sul set di 'Health Magazine', il medico che a tutt’oggi ha operato oltre 45.000 donne, ha dichiarato che: "Nelle zone di conflitto, le battaglie sono sui corpi delle donne". 

Denis Mukwege, si batte contro l'indifferenza e l'isolamento subiti dalle donne violentate in Congo, spesso anche respinte dalle famiglie d’origine. Oggi, reclama la necesssità dell’istituzione di "un tribunale penale internazionale per il Congo, a causa di tutti questi crimini impuniti". Con le sue battaglie intende sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione delle donne siriane "violentate in carcere" e "Yazite" vendute come “hot cakes(torte calde) su Internet. Nel suo paese, la sua popolarità non è gradita, minacciato, è sfuggito alla morte molte volte, tuttora è costretto a vivere sotto protezione permanente.

Nadia Murad, sopravvissuta e combattente, fu condotta forzatamente a Mosul nel 2014 dal gruppo jihadista “Stato Islamico”, ha subito torture, stupri di gruppo, è stata venduta, comprata e rivenduta sul mercato degli schiavi dell'isis.

Come migliaia di altre yazite, Nadia è stata "sposata" con la forza a un jihadista che lpicchiava selvaggiamente. "Incapace di sopportare così tanti stupri e violenze", secondo le sue stesse parole, è riuscita a fuggire con l'aiuto di una famiglia musulmana di Mosul.  Oggi vive in Germania e, dal 16 settembre 2016 è un'ambasciatrice delle Nazioni Unite. 

Luigi Palumbo


Fonte immagine: Peace Research Institute Oslo