Politica
Il piccolo Charlie, Grillo e Renzi contro la decisione
ROMA, 30 GIUGNO – Anche la politica italiana si è espressa sul caso del piccolo Charlie, il bambino, che oggi sarà sottoposto alla cessazione delle cure, per decisione della Corte di Strasburgo. Nel giorno in cui verrà staccata la spina al bambino inglese, Matteo Renzi e Beppe Grillo toccano la questione.[MORE]
L’ex premier Matteo Renzi ha scritto su Facebook: “Mi fanno paura i social quando diventano curve da tifoseria con persone che sparano certezze e urlano, non cerco facili like. Ma condivido uno stato d’animo, più che uno status: il dolore di quei genitori e di quel bambino mi rimbomba in testa continuamente”, scrive su Facebook il segretario del Pd.
“Mi sembra insopportabile per noi, figuriamoci per quella povera famiglia che vive queste ore così. Perché la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d’uomo non valeva un’attenzione diversa delle autorità europee? Per una volta ho più domande che risposte...”, conclude Renzi.
Poche ore prima, dal suo blog, parlando della malattia di Charlie, era intervenuto anche Beppe Grillo, nel post dal titolo "Charlie Gard e l’Europa senz’anima», attaccando le istituzioni europee: “Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo. Charlie Gard non è clinicamente morto, i suoi genitori non desiderano che siano spente le macchine che lo tengono in vita, addirittura se ne andranno via! Un viaggio di coraggio e di speranza: una musica che trova orecchie da mercante in questa europetta insipida e senz’anima”.
Grillo prosegue: “La corte europea per i diritti dell’uomo ha sentenziato: ciò che hanno deciso i tribunali inglesi riguardo la sospensione dei trattamenti per mantenere in vita il Piccolo Charlie Gard va bene così. Non è entrata nel merito la corte europea. È incredibile, significa che tutta la UE non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale”, prosegue Grillo.
Maria Azzarello