Cronaca

Il Pendoolo: diritto all'oblio

NAPOLI, 21 LUGLIO 2014 - E' di pochi giorni fa la sentenza UE che apre le porte ad un dibattito che certo non si esaurirà nel giro di qualche giorno. La questione inerisce il cosiddetto “diritto all'oblio”, la sentenza sancisce che il primo round sia stato perso da Google. Nella fattispecie la UE si è pronunciata a favore di un cittadino spagnolo che richiedeva la rimozione di un link ad un articolo che lo riguardava dal noto motore di ricerca. La reazione, ben bilanciata, è stata di dissenso. Il gigante cibernetico affila le armi e lancia un'iniziativa che potenzialmente potrebbe avere una portata gigantesca. [MORE]

 L'iniziativa prevede l'istituzione di un comitato di saggi e promuove l'inizio di un dibattito su scala internazionale, con velleità di interlocuzione con ogni tipo e livello di istituzione. A farne parte nomi illustri, pensatori, tecnici, dall'altro lato il resto del mondo. Certo, detta così sembra che sia finalmente giunto l'avvento della democrazia universale, la possibilità per qualsiasi essere umano di esprimere la propria opinione in un processo di legiferazione, il rovescio della medaglia però è che in una società sempre più dominata dall'informazione si rischia di passare da un'autorità istituzionale ad una a scopo di lucro. Dunque, sebbene il confine tra le une e le altre diventi sempre più labile, la domanda da porsi è quanto sia rischioso consentire che questo confine venga di fatto cancellato e se l'umanità sia pronta a sostenere il peso di questa responsabilità che ovviamente sottintende un impegno enorme, teso alla formazione di una coscienza critica.

 Motori di ricerca e società operanti nel settore si muovono ad una velocità neanche lontanamente immaginabile dalle istituzioni, e non necessitano dell'assenso di chicchessia, arginarne il crescente potere, posto che lo si voglia, sembra così diventare sempre più una chimera. Mai così attuale sembra il noto adagio giuridico “fatta la legge trovato l'inganno” difronte a persone che si occupano in maniera così attenta e scrupolosa di ogni singolo dettaglio volto a perseguire gli obbiettivi, basti pensare alle ricerche volte a migliorare la “propensione al click” o le “pubblicità su misura”. La speranza è che come un pendolo, che procede per errori in ambo le direzioni si riesca a tendere sempre più verso l'equità.

 Foto: softpanorama.org

Ivan Prisco