Politica

Il Pdl è sempre più vicino, Bersani chiama Ingroia: «Chi non ci sostiene avvantaggia Berlusconi»

ROMA, 15 GENNAIO 2013 - Tempi duri per Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd pensava probabilmente di avere già la carica di premier in tasca e che il suo avversario più ostico militasse proprio sotto la sua stessa bandiera: quel Matteo Renzi che, sconfitto nelle primarie, ha costretto a tornare nel semi-anonimato in quel di Firenze.

Che ingenuità!

Silvio Berlusconi si è ripreso e il Pdl, fino a poco tempo fa deriso e disprezzato, è riuscito a tornare a far sentire le presenza nelle scelte di voto riportate dai sondaggi. Stando ai sondaggi Ispo, il partito del Cavaliere, alleato con la Lega, sebbene non possa competere alla Camera sembra poter raggiungere traguardi importanti nella corsa a Palazzo Madama. Nei seggi del Senato, infatti, il Pdl supera nei sondaggi il centrosinistra in due regioni chiave come Lombardia e Sicilia, giocandosela testa a testa in Campania.

Un altro problema (e candidato) inaspettato si è rivelato essere il Garante Neurale, Mario Monti. Il premier uscente ha fatto una scelta di campo imprevista e avversata, anche se in maniera soft, dal segretario del Partito Democratico, sottraendo altri voti che sembravano sicuri e, in termini di competizione elettorale, avvantaggiando proprio il Cavaliere, con il quale Monti è peraltro impegnato in un acceso scontro mediatico.[MORE]

Preoccupato, Bersani ha deciso di chiamare tutti a raccolta, facendo leva sull’antiberlusconismo che, in tempi di crisi, ha fatto sempre da colla (nel bene e nel male) al centrosinistra. «Chi non sostiene il Pd, soprattutto al Senato e in alcune regioni, fa un favore a Berlusconi» tuona Bersani su Repubblica, in un richiamo volto alle orecchie di Antonio Ingroia, ex pm e capolista di Rivoluzione Civile. Il segretario Pd rincara la dose del “Noi contro di Loro”, aggiungendo che «il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra, a Berlusconi e alla Lega, e questo è l'oggetto della campagna elettorale» e ricordando, infine, che solo il centrosinistra può battere Berlusconi.

Chiamato in causa, Ingroia su Radio2 dichiara la sua avversità a Monti e la sua vicinanza ideologica con il centrosinistra: «Noi siamo incompatibili con Monti e saremmo disponibili solo in un governo di centrosinistra». Ossia: niente alleanze o coalizioni di governo con il Professore, altra possibilità ventilata neanche troppo velatamente proprio da Bersani

(Foto: it.electionmeter.com)

Giovanni Gaeta