

Il Papa Francesco sarà dimesso domenica 23 marzo dal Gemelli (Video)
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Papa Francesco sarà dimesso domenica 23 marzo: miglioramenti stabili, ma necessaria lunga convalescenza
CITTÀ DEL VATICANO – 22 marzo 2025 – Dopo settimane di apprensione, arriva la notizia tanto attesa: Papa Francesco sarà dimesso domani, domenica 23 marzo, dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli, dove era ricoverato per una grave infezione respiratoria. A comunicarlo è stato il professor Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche del Gemelli e responsabile dell’équipe che ha seguito il Pontefice.
Il Santo Padre verrà dimesso in condizioni cliniche stabili – ha annunciato Alfieri – la fase critica è stata superata da oltre due settimane. Non è mai stato intubato, è sempre rimasto vigile, ma ha attraversato due momenti davvero difficili, nei quali la sua vita è stata in pericolo.
La diagnosi e le cure.
Il Papa, 88 anni, era stato ricoverato con una diagnosi di polmonite bilaterale severa causata da un'infezione polimicrobica (virus, batteri e miceti). La complessità del quadro clinico ha richiesto terapie farmacologiche combinate, ossigeno ad alti flussi e ventilazione meccanica non invasiva.
Il ritorno a Santa Marta e la convalescenza.
Il rientro in Vaticano avverrà in forma protetta: Papa Francesco tornerà alla residenza di Santa Marta, dove sarà assistito h24 dalla Direzione Sanità e Igiene del Vaticano. Come spiegato dal dottor Luigi Carbone, medico referente del Pontefice, proseguiranno le cure domiciliari e sarà fondamentale un periodo di convalescenza di almeno due mesi.
È necessario che continui la fisioterapia respiratoria e motoria – ha specificato Carbone –. Anche l’ossigenoterapia sarà mantenuta finché necessaria. Non ci sono paure particolari, se non quelle comuni a ogni paziente anziano in fase post-acuta.
Ripresa graduale dell’attività.
Sebbene clinicamente stabile, Papa Francesco non potrà tornare subito agli impegni pubblici. Saranno evitati incontri di gruppo e visite, per non compromettere il decorso della guarigione. Tuttavia, continua a lavorare, seppur in forma limitata.
Ha continuato a leggere e scrivere anche durante il ricovero – ha raccontato il professor Alfieri –. E il suo spirito è tornato positivo. Quando, pochi giorni fa, gli abbiamo chiesto come stava, ha risposto: ‘Sono ancora vivo’.
La voce, l’umore e i prossimi eventi.
Tra i sintomi più persistenti, la perdita parziale della voce: un effetto secondario comune nelle polmoniti, soprattutto nei pazienti anziani. Il recupero sarà graduale, così come l’aumento dell’alimentazione e dell’attività fisica.
Alla domanda su una possibile presenza alle celebrazioni pasquali o alla canonizzazione del beato Carlo Acutis, prevista per il 27 aprile, i medici rispondono con cautela: È prematuro fare previsioni. Tutto dipenderà dall’andamento della convalescenza.
Un paziente modello.
I medici hanno elogiato il comportamento del Papa durante la degenza: È stato un paziente esemplare – ha affermato Alfieri – Ha ascoltato con attenzione ogni consiglio, collaborando pienamente alle terapie.
Il Papa, dal canto suo, ha espresso il desiderio di tornare presto a casa. Da giorni chiedeva quando avrebbe potuto lasciare l’ospedale, racconta il dottor Carbone. Ora il momento è arrivato.
Il saluto e la benedizione.
Prima della dimissione, è prevista una breve benedizione dall’ospedale, un gesto per salutare chi lo ha curato e i fedeli che lo hanno sostenuto con l’affetto e la preghiera.