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ROMA, 18 OTTOBRE - Papa Francesco, quest’oggi, durante un'udienza privata con il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in, ha dichiarato di essere disponibile per una possibile visita in Corea del Nord. Moon aveva espresso al papa il desiderio del dittatore nordcoreano Kim Jong-un di poter accogliere il papa nel suo paese a Pyongyang, inCorea del Nord.
Tuttavia, è comune che i funzionari stranieri ricevuti in Vaticano invitino il papa al loro paese, e poi riportino come positiva la risposta gentile del loro ospite. In una dichiarazione più formale, il Vaticano, ha parlato di "cordiali discussioni" e ha detto che il papa aveva "espresso con forza il suo apprezzamento per l'impegno comune a promuovere tutte le iniziative utili per superare le tensioni che ancora esistono nella penisola Coreana, per consentire una nuova stagione di pace e sviluppo ".
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha riferito che il Papa è "disposto" a visitare la Corea del Nord, ma un simile viaggio richiederebbe "seria preparazione e considerazione". Ora è atteso un invito ufficiale dalla Corea del Nord. Sarebbe la prima volta che un papa visiterebbe la nazione, paese ufficialmente ateo.
La Corea del Nord controlla rigorosamente le attività religiose dei suoi abitanti. Un invito rilasciato nel 2000 a Papa Giovanni Paolo II, è rimasto lettera morta. A quel tempo il Vaticano aveva risposto che tale visita sarebbe stata possibile solo se la Corea del Nord avesse tollerato i preti cattolici sul suo territorio. La diplomazia di papa Francesco è tuttavia più flessibile e più aperta.
Moon, che è cattolico, ha donato al papa un'immagine del Cristo di un artista sudcoreano. Ha poi confrontato la corona di spine con le sofferenze del popolo coreano. In cambio, il papa, ha offerto a Moon una medaglia su cui è inciso un ramoscello d'ulivo, il simbolo del suo "desiderio di pace" per la penisola coreana.
Luigi Palumbo
Fonte immagine: La Stampa