Politica
Il Papa parla del posto fisso, Don Verzè lo vorrebbe in Africa
CITTA’ DEL VATICANO – Una Chiesa in fermento in questi ultimi tempi. Dagli scandali alla voglia di occuparsi della salvezza dell’anima all’interno della vita reale.
Così il Papa, invia un messaggio a tutti i giovani del mondo in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Madrid dal 16 al 21 agosto del 2011, invitandoli a non disperarsi per l’assenza del posto fisso, ma di cercare in Dio il vero punto fermo:
-"La domanda del posto di lavoro e con ciò quella di avere un terreno sicuro sotto i piedi è un problema grande e pressante", ma i veri "punti fermi" per i giovani risiedono nella fede e "nell'insieme dei valori che sono alla base della società" e che "provengono dal Vangelo."-[MORE]
Un segno, questo messaggio, che la precarietà lavorativa è diventata uno dei nodi fondamentali per le nuove generazioni e per la costruzione della società futura, che sarà regolata probabilmente da altri equilibri e modelli familiari.
Intanto Don Verzè, ex sacerdote fondatore dell'Ospedale San Raffaele, presidente della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor e attuale rettore dell'Università Vita-Salute San Raffaele, in un’anticipazione di un suo articolo al Corriere della Sera, traccia la sua rivoluzione all’interno della Chiesa.
"Se io fossi Papa? Scenderei da solo, senza bardature a star con la gente. Scenderei non da sacri palazzi ma da un appartamento, come un buon parroco", sostiene Verzè, “vorrei essere eletto vescovo dai vescovi, i vescovi, poi, li farei eleggere dal popolo cristiano.”
Una specie democrazia partecipativa all’interno della Chiesa.
Il cristianesimo "ha ancora il meglio da dare - aggiunge - sempre che nelle banche, nello sport e nelle piazze non prevalga Gheddafi con i suoi berberi islamici". Don Verzé immagina una "Onu della fede cristiana", con sede al Quirinale di Roma da cui dovrebbe partire il grido: "siamo cristiani", per fare in modo che "quegli inconsapevoli dei nostri rappresentanti di Bruxelles" non si oppongano a chiamare "Cristiana l'Europa".
" Se fosse papa, Don Verzé non farebbe "visite lampo con costose comparse oceaniche", piuttosto si fermerebbe nei 5 continenti per qualche mese e si tratterrebbe soprattutto in Africa, "perché da lì partirà la salvezza di tutto il mondo", afferma Verzè.
"Non vorrei con me nessun dignitario, né cardinali - prosegue - ma truppe di medici e infermieri e di volontari. Io Papa in mezzo a loro in pantaloncini, in testa un borsalino, sempre sul cuore un gran crocifisso ma non d'oro". Non sgriderebbe i vescovi che si sposano e non proibirebbe la pillola anticoncezionale e del Vaticano ne farebbe "un Oracolo di Delfi per ogni sapere". "Per qualche tempo l'ho frequentato - afferma - puzza di sodoma e arroganza. Sostituirei le sottane paonazze con professionisti laici e sposati".
Auguriamo ai giovani di cercare Dio con stipendi dignitosi che provengano da un posto fisso o una mobilità reale ed equa.