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Il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia rivolge un appello al ministro Guido Crosetto e al generale Teo Luzi, i dettagli
Il Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia rivolge un appello al ministro Guido Crosetto e al generale Teo Luzi: “Riconoscere le associazioni professionali di carattere sindacale e garantire pari opportunità alle donne”
Una lettera aperta, indirizzata al ministro della Difesa Guido Crosetto e al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, per chiedere l’emanazione dei decreti attuativi che consentano il pieno riconoscimento delle associazioni professionali a carattere sindacale dell’Arma dei Carabinieri e sollecitare un dibattito legato alle pari opportunità e alla presenza femminile negli organismi di rappresentanza.
A siglarla sono Toni Megna, Igor Tullio e Antonella Giuliano, rispettivamente segretario generale, regionale e provinciale di Palermo del Nuovo Sindacato Carabinieri Sicilia.
Citando le recenti parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella riguardo alla necessità di cambiare e accogliere nuove sfide, la sigla propone e sollecita una riflessione sul confronto tra amministrazione e associazioni professionali, in considerazione delle difficoltà in atto legate soprattutto alla carenza di personale.
“L’Arma dei Carabinieri – si legge – è un’istituzione che vive un momento difficile a causa dei tagli irrazionali: ciò sta imponendo carichi di lavoro che implicano un impegno straordinario e gravoso al tempo stesso, ma che di certo non precludono la lotta serrata alla criminalità della quale il Corpo è protagonista, congiuntamente all’impegno quotidiano a fianco della cittadinanza”.
Da qui, la necessità di consentire finalmente alle associazioni professionali di carattere sindacale di operare pienamente attraverso i decreti attuativi, nell’esclusivo interesse del personale.
Un appello, quest’ultimo, rivolto soprattutto al ministro della Difesa Guido Crosetto, “del quale – sottolineano gli esponenti sindacali – abbiamo apprezzato i primi, nobili gesti di vicinanza alle Forze Armate, di certo pregni di conseguenze positive”.
“Al Generale Teo Luzi, attento conoscitore della realtà dell’Arma in Sicilia, che ha guidato con successo in un passato abbastanza recente – proseguono – chiediamo di dialogare con le nuove associazioni, volgendo lo sguardo al futuro e guidando il cambiamento che, per alcuni versi, è già in atto”.
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri – aggiungono Toni Megna, Igor Tullio e Antonella Giuliano – opera in sinergia con la società civile, le amministrazioni, la Chiesa e l’Autorità Giudiziaria e, nell'isola come altrove, segue come unico filo conduttore delle proprie attività la sentita appartenenza a una istituzione alla quale è intimamente legato”.
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri - precisano - non ha tra le proprie fila esponenti della rappresentanza militare, come del resto nella sua compagine nazionale, e reputa corretta l’esclusione di un duplice ruolo, negli organi di rappresentanza e in quelli direttivi delle associazioni sindacali, considerata la natura non sindacale degli organi di rappresentanza stessi e credendo fermamente nell’incompatibilità tra la figura del rappresentante e quella di sindacalista che creerebbe confusioni e sovrapposizioni, alterando il confronto tra le sigle stesse e verso i loro naturali interlocutori”.
Per la sigla sindacale, un altro tema in cima all’agenda è quello della presenza femminile nell’Arma.
“I nuovi sindacati oggi rappresentano il futuro anche nelle pari opportunità – si legge ancora nella lettera aperta – tema che ci è molto caro”.
“Malgrado le donne siano un valore aggiunto e imprescindibile nell’Arma dei Carabinieri - spiegano - a oggi nessuna di loro figura all’interno dell’organismo della rappresentanza della Legione Sicilia, cioè nel COBAR, né nel Consiglio Centrale di Rappresentanza, il COCER, ovvero l’organo più alto di rappresentanza militare dell’Arma che attualmente è l’unico ad essere autorizzato a esercitare il proprio mandato”.
“Le donne dell’Arma, malgrado il loro valore, la dedizione, la preparazione e l’impegno – proseguono - non trovano a oggi una giusta rappresentanza che dia voce ai loro bisogni, alle loro esigenze e aspettative e ciò frena, ovviamente, la piena e concreta realizzazione delle pari opportunità: l’auspicio è che il Corpo sia coinvolto nel processo di modernizzazione in atto in Italia, dove Giorgia Meloni ricopre il ruolo di presidente del Consiglio dei Ministri, insieme a ministre e sottosegretarie”.
“Una proprio alla Difesa, Isabella Rauti – sottolineano - sostenitrice attenta delle pari opportunità, congiuntamente a molte amministratrici e ad altre esponenti del mondo politico e istituzionale, come il vice sindaco di Palermo con delega alla Legalità Carolina Varchi , parlamentare nazionale, che segue con attenzione le nostre attività”.
“Anche per questa ragione – aggiungono - chiediamo che le associazioni professionali a carattere sindacale, come quella a cui ci onoriamo di appartenere, che vede in qualità di presidente nazionale proprio una donna, Monica Giorgi, vengano al più presto autorizzate a esercitare il loro mandato con l’impegno a lavorare per la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono altresì la realizzazione di un'effettiva parità di genere e garantire un'adeguata rappresentanza femminile anche negli ambiti in cui le colleghe sono ad oggi sottorappresentate”.
“In Sicilia come altrove – concludono – il Nuovo Sindacato Carabinieri ha già iniziato a lavorare nella direzione di rafforzare la comunicazione tra la base e i vertici”.