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CATANZARO, 05 MAGGIO 2012 - L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro attiverà all’interno dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme un nuovo importante servizio di rilevanza regionale. Si tratta del centro regionale di impianti cocleari che sarà operativo dalla prossima estate. Il centro, così come voluto dal direttore generale dell’Asp, Dott. Prof. Gerardo Mancuso e dal Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, diventerà centro di eccellenza calabrese. Il servizio è composto da una equipe di sette professionisti arrivati appositamente a Lamezia per la sua istituzione. “Abbiamo voluto creare a Lamezia questo importante centro per la sordità - ha affermato Mancuso - in modo da farlo diventare punto di riferimento dell’intera regione, al quale potranno rivolgersi tutti coloro che hanno bisogno di impianti cocleari. Abbiamo già siglato l’accordo con l'Università che prevede il trasferimento di una equipe completa, una squadra formata da sette professionisti con competenza specifica e con una casistica di interventi fra le piu' importanti d'Italia, guidata dal Dott. Mario Catalano, riconosciuto in Italia come uno dei massimi esperti del settore. Stiamo facendo passi in avanti per dare risposte alla gente, nella direzione di servizi di qualità e di riferimento regionale. Abbiamo ottenuto un investimento di 500mila euro per acquistare strumenti sofisticati, per poter così installare l’orecchio bionico nell'ospedale di Lamezia”. [MORE]
“L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro - ha aggiunto Mancuso - con il piano di rientro, ha deciso di affrontare in modo serio la rimodulazione del nosocomio cittadino, lasciando preconcetti e casacche politiche per il bene dei cittadini e non delle fazioni”. “L’impianto cocleare - ha spiegato Mancuso - è un dispositivo che consente di sentire ad adulti e bambini affetti da sordità profonde. Esso fornisce degli impulsi elettrici direttamente alle fibre del nervo acustico bypassando le cellule dell’orecchio interno (cellule ciliate) danneggiate. Gli impulsi, una volta raggiunto il cervello, vengono interpretati come suoni. Non si tratta quindi di un apparecchio acustico che amplifica solamente i suoni. Nei pazienti impiantati si ha un miglioramento della capacità uditiva ed una consapevolezza dei suoni della vita quotidiana".
"In genere i pazienti riescono a comprendere il parlato senza l’ausilio della lettura labiale riuscendo persino a parlare. Sappiamo che alcuni bambini hanno avuto indicazioni sbagliate e nonostante anni di terapia non sono guariti, anzi le loro condizioni sono peggiorate. I disturbi del linguaggio di tipo sensoriale vanno affrontati in modo diverso da come spesso di affrontano, non sempre infatti è necessario l’intervento del logopedista. Così come spesso non c’è professionalità e non si danno le giuste indicazioni nell’approccio della malattia. Questo progetto è stato pensato proprio perché c’è da parte nostra una grande attenzione al problema e vogliamo dare risposte soprattutto ai tanti bambini che soffrono di queste patologie”.