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Il Nobel per la Pace va al presidente colombiano Juan Manuel Santos

 MILANO, 7 OTTOBRE - Il premio Nobel per la Pace al presidente colombiano Juan Manuel Santos. Questa la decisione proveniente da Oslo, grazie al grande lavoro del presidente nel processo di pace con i guerriglieri FARC. Juan Manuel Santos, classe 1951, è giornalista ed economista, prima che politico. Fu ministro della Difesa nel 2006, prima di divenire presidente nel 2010. [MORE]

 

L’accordo con le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), principale fautore della scelta norvegese ricaduta su Santos, è avvenuto il 25 agosto dopo quasi quattro anni di trattative. L’annuncio vide la soddisfazione di entrambe le parti nella storica piazza de L’Avana, capitale cubana. A seguito della conclusione delle trattative, l’accordo fu sottoposto il 4 ottobre ad un referendum, mentre Santos incassò gli elogi della comunità internazionale, dal presidente Obama all’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. Nonostante tutto, il processo di pace si preannuncia piuttosto difficile proprio a causa della bocciatura dell’accordo decisa dai cittadini.

 

Queste le ragioni del premio a Santos: «Il Comitato norvegese ha deciso di assegnare il premio al presidente colombiano per i suoi sforzi risoluti nel portare a termine la guerra civile lunga 50 anni e che è costata la vita ad almeno 220mila colombiani, oltre ai sei milioni di sfollati. Dal comunicato si legge: «Il premio deve essere visto come un omaggio al popolo colombiano che, nonostante grandi difficoltà e abusi, non ha mai perso la speranza di una pace giusta, e a tutte le parti che hanno contribuito al processo di pace».

 

Secondo le intese, le Farc avrebbero rinunciato alle armi chiudendo un capitolo durato mezzo secolo. Bogotà aveva salutato l’accordo con grande favore e con una grande festa. Sforzi tuttavia bocciati nel referendum di qualche giorno fa e che rischiano di far saltare il banco. Tuttavia, il cessate il fuoco è stato prolungato fino al 31 ottobre (è in vigore dal 29 agosto) nell’attesa di ulteriori sviluppi.

 

Fiducioso in questo senso lo stesso comitato norvegese: «Il fatto che la maggioranza abbia votato No al referendum non significa che il processo sia morto. Il referendum non ha bocciato il desiderio di pace ma uno specifico accordo». Un premio dunque simbolico e carico di speranza, in attesa di sviluppi sul delicatissimo futuro della nazione colombiana.

 

foto da: libertytvradio.com

Cosimo Cataleta