Il neoministro dell'Ambiente: "Il nucleare una opzione da valutare", ma dopo le polemiche ritratta
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ROMA, 18 NOVEMBRE 2011 - Il neoministro dell’Ambiente Corrado Clini durante la trasmissione “Un giorno da pecora” trasmessa su Radio2, ha dichiarato: "Il ritorno al nucleare è una opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Comunque, di base, la tecnologia nucleare rimane ancora una delle tecnologie chiave a livello globale". Parole che hanno subito innescato un coro di polemiche. [MORE]
Angelo Bonelli, Presidente nazionale dei Verdi, ha replicato a quanto detto da Clini: "Dispiace dover essere noi a ricordare al neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che lo scorso 12 e 13 di giugno 27 milioni di italiani attraverso un referendum hanno detto no al ritorno del nucleare in Italia. Si tratta di una espressione chiara ed inequivocabile, espressa attraverso un istituto costituzionale che non può essere né ignorato né aggirato” – continua Bonelli - "Se in materia energetica il neo ministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito 'nucleare si o 'nucleare No' si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni". In conclusione Bonelli invita il ministro Clini “a dedicarsi ad un Piano nazionale per l'efficienza ed il risparmio energetico e per riparare ai danni prodotti dal decreto Romani sul Conto energia che hanno affossato il settore delle energie rinnovabili in cui l'Italia deve essere protagonista. Quanto al nucleare non c'è davvero nulla su cui riflettere visto che 27 milioni di italiani lo hanno bocciato senza appello”.
Reazione negativa anche per Antonio Di Pietro : "Se il buongiorno si vede dal mattino oggi non è un buon giorno per l'Ambiente. Alla prima dichiarazione pubblica il ministro Corrado Clini ha già sbagliato due volte. In primo luogo perchè ritiene che in Italia bisogna considerare l'opzione nucleare, in secondo luogo perchè, esercitando uno strumento di democrazia diretta, il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Mi auguro che questo governo rispetti la volontà dei cittadini. Per questo, l'Italia dei Valori, che ha promosso quel referendum, vigilerà affinché si tenga conto del responso che è arrivato dalle urne". Sulla stessa lunghezza d’onda Greenpeace e il Wwf, che rinnovano l’invito a non mettere in discussione la volontà dei cittadini italiani, espressa nel referendum del giugno scorso.
Nella serata di ieri, dopo le prevedibili polemiche suscitate dalle sue dichiarazioni, è arrivata la rettifica del ministro Clini: “Non ho certo intenzione di riaprire una questione già risolta in modo chiaro con il referendum e sono impegnato da anni nella promozione e nello sviluppo delle energie rinnovabili. La mia battuta sul nucleare – ha precisato il ministro - fa riferimento all’esigenza di considerare che la tecnologia nucleare ha ancora un ruolo rilevante nel sistema energetico europeo e globale”.
Dal coro di attacchi, si è dissociato Agostino Ghiglia, deputato Pdl, che in una nota ha espresso un sincero apprezzamento al ministro “per la strada indicata dal neo ministro all'Ambiente su temi importanti quali il Nucleare e il taglio alle emissioni di gas serra. Da queste prime battute evinciamo con soddisfazione che il ministro Clini si stia muovendo in continuità con le scelte di politica ambientale perseguite dal precedente Governo" - prosegue la nota - “Il confronto sull'eventuale ritorno all'energia nucleare, a differenza di quanto avvenuto in quest'ultimo anno, dovrà tornare ad essere sereno, pacato e scevro da implicazioni veteroideologiche e aprioristiche: solo così potremo garantire all'Italia e al suo sistema imprenditoriale l'indipendenza energetica, tutelando in primis la salute e la sicurezza degli italiani”.
Sara Marci