Politica

Il neoassessore alla Cultura Simone Cicco succede a Graziella Astorino revocata dal sindaco

LAMEZIA TERME (CZ) 17 SETTEMBRE - L’avvocato Simone Cicco si è già insediato nel suo ufficio di via Perugini designato nuovo assessore comunale di Lamezia Terme alla Cultura con deleghe anche per la Pubblica Istruzione, Sport, Spettacolo, Politiche giovanili e Pari Opportunità subentrando all’ex assessore Graziella Astorino revocata dal sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro e ligia ad una politica al servizio e al bene dei cittadini. [MORE]

Simone Cicco è stato nominato su indicazioni del suo partito Cdu che alcuni giorni fa ha chiesto espressamente al sindaco di revocare l’avvocato Graziella Astorino, appartenente al Cdu, dall’incarico di assessore alla Cultura assolto fino ad alcuni giorni fa. Il primo cittadino, ubbidendo alle pressioni del partito di Mario Tassone, ha provveduto tempestivamente alla revoca dell’assessore comunale Astorino , ad un anno circa del suo insediamento, con un decreto carente e addirittura privo di una vera motivazione politica, di un valido fondamento giuridico e singolare sotto il profilo amministrativo in quanto basato su un rimprovero, rivolto all’assessore, sul mancato raggiungimento, sotto il profilo programmatico, degli obiettivi inerenti le materie oggetto delle specifiche deleghe assegnate con relativo decreto.

La revoca, alquanto discutibile , ha suscitato delle reazioni da parte di esponenti politici lametini per il fatto che l’assessore non è un organo di governo ma partecipa alla giunta, in base al nostro ordinamento, per l’attuazione del programma quinquennale che il sindaco presenta al consiglio comunale all’inizio del mandato. Pertanto l’assessore non può essere responsabile individuale di obiettivi programmatici perseguiti dalla giunta di cui il sindaco fa parte, ma il fallimento del programma è collettivo e quindi è del sindaco, della giunta e della sua maggioranza. L’assessore Astorino diventa il sesto assessore che esce «dall’amministrazione Mascaro da giugno fino ad oggi segnata da falsi rimpasti e colpi di scena, sostiene il consigliere comunale Rosario Piccioni, per il quale a farla da padrone sono giochi e giochini da prima Repubblica, i diktat dei partiti ai quali il sindaco obbedisce pur di conservare qualche voto in consiglio comunale e tirare a campare.

Con l’uscita di scena dell'Astorino - prosegue Piccioni - è andata in onda un'altra puntata di una fiction che potrebbe essere ribattezzata “l'amministrazione dalle porte girevoli”, l'ennesimo balletto di poltrone che dimostra chiaramente che chi gridava dai palchi della campagna elettorale di voler rompere con i tempi e le dinamiche della politica, in realtà si sta piegando alle peggiori logiche pur di restare in sella». E ancora:«L’uscita di scena dell’Astorino è particolarmente brutta sul piano umano in quanto, per nascondere il fallimento di un’amministrazione e un ripiegamento a giochi di potere, si butta la croce su una sola persona. Tutto questo mortifica la città, vittima di un’amministrazione disposta a tutto pur di restare al potere».

Lina Latelli Nucifero