Di tutto un po'

Il Natale fra i righi

ROMA, 19 DIC - (…) Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre, d'allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre che se c'era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell'uomo era lui. Possa questo esser detto veramente di noi, di noi tutti! E così, come osservò Tiny Tim, che Dio ci benedica, tutti![MORE]

Con queste parole giunge a conclusione “Canto di Natale” celeberrimo racconto di C. Dickens dedicato alla festa per antonomasia. Molti altri autori, prima e dopo di lui, hanno destinato pagine e pagine a questo lieto evento. Molto probabilmente, però, quello di Dickens è il brano più letto sia da grandi che da piccini. Ricco di sentimenti, sia positivi che negativi, vede trasformasi lo scorbutico e taccagno Scrooge in un gentile e generoso signore che ama immensamente il prossimo e sopratutto il Natale. A cosa è dovuta la sua improvvisa trasformazione? Durante la notte del 25 dicembre tre spiriti, quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, gli fanno visita traghettandolo, non troppo gentilmente, mi sembra doveroso osservare, verso una nuova vita. Ma il suo sarà stato un incubo o i fantasmi si sono manifestati per davvero? Comunque siano andate le cose, ci basti solo sapere che il cambiamento narrato da Dickens rappresenta uno dei tanti miracoli che si avverano nella notte di Natale e che agli scrittori piace tanto raccontare.


Il sentimento natalizio non ha confini e dalla nebbiosa Inghilterra ci porta nella gelida Russia, patria di L. Tolstoj che ne “Il Natale di Martin” vuole celebrare i buoni sentimenti in tutte le loro forme e manifestazioni. Il protagonista della storia è un calzolaio che, dopo aver perso moglie e figli, ha smesso di credere e continua rimproverare Dio per quanto di brutto gli è accaduto. Quando un suo vecchio amico gli consiglia di leggere il Vangelo, la sua visione della vita cambia e capisce come riscalda il cuore fare del bene a chi ne ha veramente bisogno.


Un lieto Natale”. Chi di noi non associa questo titolo ad uno dei libri per ragazzi più famoso al mondo? E chi, meglio di L. M. Alcott ne le “Piccole donne” riesce a rendere con delicatezza e gioia il sentimento del Natale? Meg, Jo, Beth ed Amy, nonostante gli stenti in cui sono costrette a vivere a causa della guerra, sentono meglio di chiunque altro la vera atmosfera natalizia e riescono a godere anche delle piccole cose, donando a chi vive di stenti anche il poco che hanno. Ma nessuno a Natale può essere più felice di loro.


Neanche in Italia ci siamo fatti mancare autori che hanno dedicato il loro tempo e il loro inchiostro al Natale. Da Nord a Sud c’è una variegata letteratura legata all’argomento.


G. D’Annunzio festeggia la nascita di Gesù con “I Re Magi”, L. Pirandello con “Sogno di Natale”, G. Deledda con “Il dono di Natale” e I. Calvino con “I figli di Babbo Natale”, tutte letture impregnate dei buoni sentimenti all’italiana.


E per ultima, una breve citazione che non ha tanto a che fare con la letteratura natalizia. Anche la regina del giallo, Agatha Christie, ha commemorato il Natale dedicandogli il titolo di uno dei suoi famosi romanzi, “Il Natale di Poirot”.


Mia S. Aaron