InfoOggi Cinema
Il Mr. Holmes smemorato di McKellen è memorabile, ma irrisolto
Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto di Bill Condon, la recensione. Ian McKellen prova ad umanizzare l'eleganza british un po' ovattata dell'ennesima versione cinematografica del detective. L'interpretazione è memorabile, il film no.
Tenetevi forte: Sherlock Holmes non indossa il berretto da caccia, ma un elegante cilindro o un cappello da apicoltore; non fuma la pipa, si diletta coi sigari. E nel film di Bill Condon, si trova ad indagare di fronte al più grande mistero della propria carriera: le sue emozioni. Il cuore dello spettatore quasi non reggerebbe a tante novità, ma persino una versione così crepuscolare ed introspettiva del detective di Conan Doyle non risulta scioccante, soffusa com’è in manierismi british, atmosfere rustiche e nell’interpretazione guantata di un bravissimo Ian McKellen.
Ritiratosi da tempo in campagna e reduce da un viaggio in Giappone, Sherlock Holmes si dedica per lo più alle api ed al giovane figlio della propria governante. Un’ultima indagine lo appassiona: l’ultima. A causa di una progressiva perdita della memoria, non ricorda bene la ragione del proprio ritiro. Watson è morto e tocca a lui scrivere: non per vendere libri, ma per mettere a fuoco e ricordare. [MORE]
UNO STUDIO IN ROSA – Adattato dal romanzo Un impercettibile trucco della mente di Mitch Cullin, Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto manda in pensione l’atletico investigatore di Robert Downey Jr. per il ritratto di un pensionato, così come abbandona l’ostinazione in costume di Benedict Cumberbatch per profilare un anziano che cerca di sbarazzarsi delle maschere.
Il veterano McKellen recita da lord, ma la sceneggiatura è lorda di dialoghi un po’ ad effetto e micro-svolte stereotipate. Il risultato è sì piacevole, ma irrisolto: a dispetto dell’intento drammatico che ci si aspetterebbe da un film centrato sulla memoria, sulla senilità e sullo studio interiore, il film è troppo ovattato e grazioso, in una parola, “insincero”.
IL CONDON(O) MANCATO - Nonostante, dunque, il legittimo romanzesco diventi troppo romanzato (e sfiori persino il romanzetto), McKellen resta memorabile nel ruolo dell’Holmes smemorato – anche nell’ottimo doppiaggio italiano di Carlo Valli – ma tutti gli altri interpreti tendono a sparire come i ricordi del protagonista. La sensazione è che il contributo dell’attore sia prezioso per ridisegnare ed arricchire l’iconografia cinematografica di Conan Doyle, lasciando comunque il film di Condon senza l’“eureka” da incorniciare.
DATA USCITA: 19 novembre 2015
GENERE: Drammatico
ANNO: 2015
REGIA: Bill Condon
ATTORI: Ian McKellen, Laura Linney, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada, Roger Allam, Milo Parker, Philip Davis, Nicholas Rowe
SCENEGGIATURA: Jeffrey Hatcher
FOTOGRAFIA: Tobias A. Schliessler
MUSICHE: Carter Burwell
PRODUZIONE: See-Saw Films, AI-Film, Archer Gray
DISTRIBUZIONE: Videa
PAESE: Gran Bretagna, USA
DURATA: 104 Min
(immagine principale: dettaglio di un poster del film; all'interno; dettaglio di un'immagine del film)
Antonio Maiorino