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MILANO, 12 GIUGNO 2012- Si è spento all’ospedale Ambroise-Paré de Boulogne-Billancourt, all’età di 91 anni, il pittore Georges Mathieu, uno degli artisti francesi più rappresentati nei musei di tutto il mondo. L’artista è stato uno dei fondatori dell’Astrazione Lirica degli anni cinquanta e inventore della calligrafia spettacolare: le sue opere rivaleggiarono con i grandi artisti astratti americani della sua generazione.
Mathieu dipinse spesso le sue tele in pubblico e compiendo queste perfomance viaggiò in tutto il mondo, dal Libano agli Stati Uniti, dal Brasile ai paesi asiatici. Artista poliedrico si cimentò in vari campi, tra le sue creazioni una moneta da 10 franchi rimasta celebre, ma anche diversi loghi, tra cui quello di “Antenne 2”, francobolli, dipinti e vari manifesti realizzati per “Air France”. Risale a pochi mesi fa, dal 15 ottobre al 14 aprile 2012, alla Galleria Agnellini di Brescia, l’ultima mostra italiana dell’artista. In esposizione 25 opere che ripercorrevano le tappe fondamentali del suo percorso artistico. Opere realizzate da Mathieu nel periodo che va dal 1948 al 1969, un ventennio che ben rappresenta le tappe principali e l'evoluzione del suo linguaggio creativo. [MORE]
Come si può leggere nelle pagini dell catalogo frutto della suddetta della mostra (una monografia bilingue di circa 250 pagine in cui ogni opera è corredata di scheda tecnica, con testi e commenti della curatrice dell'evento Dominique Stella, di Giampietro Guiotto, di Francesca Zappia, una cronologia di Daniel Abadie, la prefazione importantissima di Gerard Xuriguera, uno dei più importanti critici di Mathieu), "Il messaggio di Mathieu è un inno alla libertà con il quale spera di scuotere il mondo sociale. Il suo impegno supera di gran lunga le leggi dell’estetica e della forma, è un vero e proprio piano politico che egli ha dettato attraverso la sua arte e che ha precisato a più riprese in discorsi accesi e accusatori".
Infine, invece di concludere questo semplice saluto, come sarebbe opportuno fare, con un approfondimento sulle sue opere, preferisco usare come chiosa, il suddetto passaggio, scritto da Mathieu in "Le privilège d’être" e che ben si presta ad essere un messaggio, un monito alle generazioni presenti e future:
“Svegliate le vostre coscienze, Signori, svegliatevi. Un subdolo feudalesimo, una perniciosa tirannia si è installata nel cuore dell’Occidente. La nozione di persona che da dieci secoli fu il nostro pensiero maggiore e la nostra felicità, si svuota o giorno di più di ogni contenuto vitale, di ogni singolarità distintiva. È tempo di fermare la cancrena, di alzare la testa, di ricordarci la nostra supremazia sulle pecore. Non siamo più dotati di spirito, d’immaginazione,di fantasia, di coraggio? La dignità deve forse escludere la grazia? Perché dalla conquista della Libertà siamo tutt’a un tratto prigionieri del Conformismo? Ci ridurremo domani a un ruolo di comparse, di spettatori passivi dei nostri desideri? L’anglomania, la morale borghese, lo spirito di routine, la civiltà tecnica […] da centocinquanta anni trattengono una a una le nostre iniziative, i nostri poteri, perfino i nostri slanci. Anestetizzati dall’inerzia, dall’abitudine e dal benessere, dal comfort e dalla sicurezza, abbiamo tacitamente accettato che si conversi per noi, che si scelga per noi, che si reciti per noi, che si seduca per noi. Le arguzie, i sogni, i momenti d’estasi, gli atti di eroismo, le scene di seduzione,li abbiamo lasciati ad altri – o meglio, altri si sono sostituiti a noi, e noi non viviamo più che per delega.”
Rosy Merola