Fantasticherie del cuore
Il mistero dell’uomo nella figura sminuita di Giuseppe
L’Epifania ritorna ogni anno con la manifestazione della divinità di Gesù ai Tre Magi. Vediamo assieme la simbologia dei doni dei Re Magi. Il significato di oro, incenso e mirra è dunque questo: l'oro perché è il dono riservato ai Re e Gesù è il Re dei Re; l'incenso, come testimonianza di adorazione alla sua divinità, perché Gesù è figlio di Dio; la mirra, usata nel culto dei morti per la conservazione del corpo, perché Gesù è anche uomo e come uomo, mortale. In questo quadro parliamo oggi di epifania dell’uomo! Penso che sia normale per ogni uomo avere un sogno nel cassetto. Coltivare nel cuore un progetto con cui, magari, cambiare il mondo! Possedere una sana ambizione con la quale manifestare i propri talenti. I giovani, di solito, sono i più motivati e presenti su queste rotte. Volano lontano; sanno ardire, vogliono osare!
Oggi la società, nonostante il declino, morale e materiale, che sta vivendo, offre alcuni spunti interessanti, per percorrere strade che consentano di aprire scenari nuovi nella propria vita. Il limite dell’uomo è però sempre in agguato! Proprio dietro l’angolo si consuma, in tante occasioni, l’ordinario contrasto alle nostre aspettative che, per motivi chiari o meno, spesso cadono nel vuoto. Siamo perciò alla continua ricerca dei nemici e delle cause avverse che pensiamo, forse, ci perseguitino. Parlare di mistero personale incute strane paure, perché svela i limiti terreni di ogni individuo, da sempre restio ad accettarli o a subirli. Atteggiamento che ritengo coerente per chi non abbia una visione del mondo nella Parola e nella verità di Gesù. La cosa diventa incomprensibile, quando tutto ciò, trova riscontro all’interno del mondo cattolico.
Un vero credente non può non accettare il mistero che attraversa la vita di ogni uomo. È essenziale predisporsi all’ascolto della Parola, in ogni istante della propria esistenza, per mutare in azione storica il senso alto della chiamata, che giunge sul cammino di ognuno. Non c’è un tempo preciso, né una graduatoria di merito. Il mistero diventa grande, ma per questo più vero! Questo tempo di Natale, con la fede e l’obbedienza di Giuseppe, ci offre la possibilità più tangibile, per accendere dentro di noi la luce che rischiara la strada, verso il segreto divino della nostra vita. Il mio parroco, a proposito della Natività, si sofferma sulla Vergine Maria, promessa sposa a Giuseppe, che concepisce nel suo grembo il Figlio dell’Altissimo per opera dello Spirito Santo, senza conoscere uomo. Lei è la Vergine Madre e la Madre Vergine.
Il sacerdote mette in evidenza il fatto che Giuseppe, di questo mistero, non sa nulla. È nella più grande ignoranza. Viene a conoscenza che la sua futura sposa è già incinta. Mai una simile cosa si era verificata prima nell’Antico Testamento. Giuseppe è, quindi, anche senza memoria storica.
Non ci sono eventi del passato che possano venire in aiuto della sua fede. Pensa che Maria abbia concepito come tutte le altre donne. Il religioso aggiunge infine che il Signore vede la purezza del cuore, della mente, di ogni desiderio di Giuseppe. “Chi deve assolvere ad una missione divina, soprannaturale, non può avere pensieri se non di purissima bontà, giustizia, verità, santità. Dio ora sa che si può fidare di quest’uomo. Gli può affidare Maria e il Bambino, che ella porta nel grembo. Giuseppe agirà verso di loro, per tutta la sua vita, sempre secondo la più santa giustizia”.
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