Politica

Il ministro Franceschini attacca il Pdl: «basta minacce, danneggiano l'Italia»

ROMA, 4 SETTEMBRE 2013 - L’improvvisa accelerazione di Silvio Berlusconi nel voler staccare la spina al governo anche prima del famigerato 9 settembre, giorno in cui la giunta del Senato dovrebbe esprimersi, a questo punto il condizionale è d’obbligo, sulla decadenza dalla carica parlamentare del Cavaliere, ha scompaginato uno scenario politico italiano che negli ultimi giorni sembrava navigare in acque relativamente tranquille.[MORE]

Ma forse c’era da aspettarselo. D’altronde la tentazione del leader Pdl di far saltare il banco non era mai scemata, nonostante i pubblici richiami ai “falchi” e relative dichiarazioni diplomatiche per camuffare un malessere più o meno latente. E se poi, all’interno di questo quadro, si aggiungono le manovre dagli esiti fallimentari che il Pdl ha sviluppato in questo periodo sia con il Presidente Napolitano, nella speranza di ottenere da quest’ultimo la grazia per il Cavaliere, e allo stesso tempo con il Pd, con l’intento di ottenere un voto favorevole per l’agibilità politica dell’ex premier, diventa facile capire il perché per Silvio Berlusconi si sia arrivati alla fine dei giochi.

Così dalla riunione dei senatori Pdl, l’ex ministro Altero Matteoli, ha emesso un messaggio che suona come una sentenza di chiara crisi: «Chiediamo al Pd delle risposte precise, se ci sono il governo va avanti sennò non possiamo più stare insieme».

Un ultimatum, quello del Pdl, che non è stato di certo gradito dagli esponenti di governo del Pd. Come dimostra la pronta e severa risposta del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, che ha dichiarato: «il presidente del Consiglio sta partendo per il G20, un’agenda importantissima. È possibile – ha chiesto il ministro – interrompere questa serie continua di minacce quotidiane di crisi che riempiono i giornali, preoccupano i mercati e danneggiano il peso e l’immagine dell’Italia sui tavoli internazionali?». Al Cavaliere l’ardua risposta.

(Immagine da lettera43.it)

Giovanni Maria Elia