Cronaca
Il ministro Cancellieri nel Salento
LECCE, 15 GENNAIO 2014 - Due giorni tra relax, visite di cortesia e impegni istituzionali. Così il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha trascorso il suo viaggio nel Salento.
Domenica il guardasigilli, accompagnata da una nutrita scorta, ha percorso a piedi il centro storico di Lecce facendo tappa, quasi come una semplice turista, presso Piazza Sant’Oronzo, la Basilica di Santa Croce e Piazza Duomo. [MORE]
Nella giornata di lunedì ha avuto luogo l’incontro con gli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Maglie, organizzato nell’ambito della rassegna “Costituzione, legalità, lotta alla mafia: ipotesi di riforma e priorità di attuazione”. Un programma promosso in collaborazione con l’Università del Salento e con il patrocinio del ministero dell’Istruzione, della Provincia di Lecce e del Comune di Maglie.
Davanti agli studenti e alle personalità del mondo istituzionale, civile e religioso, il ministro ha parlato della sua idea di riforma della giustizia e del sistema carcerario. La Cancellieri ha affrontato numerosi argomenti tra cui la dignità del detenuto, lo strumento della custodia cautelare, la riduzione dei tempi dei processi, amnistia, indulto, e accorpamento delle sedi giudiziarie.
«Il detenuto, che è prima di tutto un uomo, deve poter scontare la sua pena fino in fondo – ha dichiarato il ministro – ma in modo tale che il sistema garantisca la sua crescita. Per quanto riguarda lo strumento della custodia cautelare è stato usato troppo e credo occorra distinguere chi è in fase di esecuzione della pena e chi, invece, è in attesa di una sentenza definitiva. La cosa più importante, poi, è accelerare al massimo i tempi dei processi. Per il sovraffollamento delle carceri, dopo quella riforma del 1975 mai attuata pienamente è stato varato un ddl già passato alla Camera e in attesa del responso del Senato. Occorre avere la certezza che il detenuto non possa espiare la sua pena altrove e ci siamo già attivati su questo fronte, ad esempio rendendo quello del piccolo spaccio un reato autonomo, il che comporta la possibilità di alleggerimento delle recidive con la contestuale possibilità per il giovane tossicodipendente di curarsi in una comunità di recupero, fatta eccezione per coloro i quali siano accusati di reati gravi. Per quanto riguarda la situazione degli extracomunitari c’è un meccanismo di collaborazione con il ministero dell’ Interno per far sì che il detenuto possa essere espulso espiando la pena nel suo Paese. I provvedimenti di amnistia e indulto sono molto utili nella misura in cui producono un alleggerimento della popolazione carceraria ma non ha senso adottarli senza riforme strutturali, ovvero sul processo civile e penale. Sul piano dell’edilizia carceraria, alcune strutture sono molto vecchie, risalgono all’epoca borbonica, ma più che realizzare nuove cattedrali nel deserto la nostra idea è quella di creare nuovi padiglioni negli edifici già esistenti con spazi per il lavoro, per la mensa. Per quanto riguarda l’accorpamento delle sedi giudiziarie, nell’intera operazione c’è un 5% di situazioni da puntualizzare, ci stiamo lavorando, ma non ci saranno riaperture, la riforma va avanti, si tratta solo di far sì che si possano correggere gli errori, intervenendo su personale e immobili, poi ogni situazione ha una storia a sé».
Nel pomeriggio il ministro si è recata in visita di cortesia presso la struttura carceraria di Borgo San Nicola, dove è stata accolta dal direttore della struttura, Antonio Fullone e dal comandante della polizia penitenziaria, Riccardo Secci.
Ad attendere il ministro all’ingresso della struttura c’erano anche sette sigle sindacali del corpo di polizia penitenziaria (Sappe, Uil, Osapp, Sinappe, Cisl-Fns, Ugl-Fnpp, Fsa-Cnpp) che da lungo tempo lamentano le criticità del sistema carcerario, dal sovraffollamento all’esiguità dell’organico.
A margine della breve visita, l’esponente del governo ha dichiarato di essere rimasta colpita dalla passione per il lavoro riscontrata nel carcere e dalla forza di volontà che anima tutti coloro che vorrebbero farne un modello.
La permanenza del ministro nel Salento si è conclusa nella giornata di martedì con una breve visita alla città di Otranto, dove il parroco della cattedrale le ha illustrato i dettagli del celebre mosaico pavimentale.
(foto: http://www.trnews.it/)
Massimo Alligri