Cronaca

Il mea culpa della Raggi: "Roma è difficile. Commessi errori, ora pugno di ferro"

ROMA, 25 LUGLIO - “È ora di usare il pugno di ferro nei confronti di coloro che remano contro il cambiamento. Ci sono sacche di inefficienza in alcune partecipate che sono inaccettabili e che siamo seriamente intenzionati a spazzare via. Se sarà necessario, adotteremo anche provvedimenti esemplari. È arrivata l'ora di invertire la rotta”. Virginia Raggi, ospite del forum a Il Messaggero, parla di Ama e Atac, le municipalizzate di rifiuti e trasporti che con il loro servizio lasciano ancora molto a desiderare. La sindaca, a più di un anno ormai dall'elezione in Campidoglio, prova a tracciare la direzione che Roma dovrebbe prendere. Un mea culpa e al contempo una strenua difesa dell'operato suo e della sua giunta in questo primo anno di governo della città. [MORE]

“È stato un anno intenso, spero che tutto questo porterà a un miglior lavoro nei prossimi quattro anni. Sono orgogliosa che siamo riusciti ad approvare il bilancio nei termini, per primi tra le grandi città italiane. Questo ci ha permesso di avere un premio da parte del governo, di circa 15 milioni, e ci permette di poter fare le gare, cosa che si era un po' persa in passato. Vado fiera di aver messo in strada 200 bus, di avere trovato spazzatrici in Ama che erano state abbandonate in un deposito al Gianicolo. Stiamo continuando a cercare sprechi”.

Il Bilancio della Raggi non può però passare soltanto per gli elogi, ma deve per forza guardare anche agli errori commessi. L'errore, per Virginia, ha un nome e un cognome: Raffaele Marra. “Mi sono fidata di una persona di cui certamente non avrei dovuto fidarmi. Ho fatto un errore che non ripeterò, anche se Marra aveva un ottimo curriculum”. E sul codice etico: “Non è stato cambiato per me”.

Altro tasto dolente, l'incuria in cui versa Roma e in particolare lo stato di alcuni parchi: “Per quanto riguarda la cura del verde, noi abbiamo trovato una realtà devastata. Abbiamo solo 180 giardinieri per una città che ha 44 milioni di metri quadri di verde e questo fa rabbia. Abbiamo rimesso al lavoro tutti i dipendenti che erano indisponibili, abbiamo riparato i mezzi danneggiati, abbiamo sbloccato l'assunzione di 30 giardinieri e presto ne arriveranno altri. Non accadeva dal 2007”.

Poi, capitolo siccità: “Penso che sia inaccettabile che oltre un milione e mezzo di romani restino senza acqua. Ho deciso di chiamare la Regione e Acea per convocare un tavolo in Campidoglio per superare qualsiasi strumentalizzazione. In Acea ci sono già stati investimenti sulle reti e questo ci ha permesso di risparmiare circa 700 litri al secondo di captazione”.

Sulla situazione rifiuti, invece: “Non ho la bacchetta magica ma mi rendo conto che in alcune aree siamo intervenuti con efficacia, altre invece sono ancora molto sporche. Qualcosa è stato fatto. Un esempio: abbiamo scovato oltre 37.000 utenze commerciali fantasma, che inquinavano molto. Per queste utenze la differenziata in un anno è aumentata del 16 % . Bisogna capire però che i tempi sono lunghi. Dei miglioramenti ci sono, anche se i risultati sono al di sotto delle aspettative. Dovremo prima ridurre la produzione dei rifiuti e poi aumentare gli impianti”.

Infine, i trasporti e l'assenteismo in Atac: “È ora di mettere la parola fine al caso di quei dipendenti che non lavorano e agli stipendi d'oro di quei dirigenti che non fanno il proprio dovere. Non voglio generalizzare: chi si impegna non ha nulla da temere, ma chi non lavora deve capire che il clima è cambiato. A chiedercelo sono proprio quei dipendenti che si impegnano quotidianamente e vedono la loro immagine offuscata dal comportamento di chi non lo fa. Non siamo più disposti a tollerare comportamenti ed atteggiamenti che ledono l'immagine di tutti quei dipendenti che lavorano per il bene della nostra città. E sono la maggioranza. Noi siamo dalla loro parte”.

Claudio Canzone

Fonte foto: ildubbio.news