Cultura e Spettacolo
Il Lions Club Catanzaro Rupe Ventosa ricorda il "Dantedì"
Il Distretto 108Ya Lions Club International intende celebrare il settimo centenario della morte Dante Alighieri coinvolgendo i territori ed i Club che insistono negli stessi territori, nella descrizione della figura del Sommo Poeta attraverso molteplici linguaggi: poesia, filosofia, arte, saggistica, musica, danza.
Grazie alla disponibilità della testata giornalistica infooggi.it, il Lions Club Catanzaro “Rupe Ventosa”, con l’avvicinarsi del “Dantedì” annuale del 25 marzo (giornata fatidica in cui inizia il viaggio nell’aldilà della Divina Commedia), offre il proprio contributo nell’ambito del service distrettuale “Dante e il suo tempo” con un breve articolo sulle arti e le corporazioni, ieri come oggi.
SERVICE
Dante e il suo tempo
Le arti e le corporazioni
Dopo aver celebrato nel 2015 i 750 anni della nascita di Dante Alighieri, il 2021 è l’anno nel quale viene ricordato il 700° anno della sua morte. Nell’ambito della ricorrenza per quello che è considerato uno dei Padri della Patria, da sempre studiato e fonte di ispirazione per poeti, letterati e scrittori nel corso dei secoli con un’autentica riscoperta negli ultimi due secoli.
Questo piccolo contributo vuole riflettere sulle arti e corporazioni al tempo del Sommo Poeta, considerato a ragione il primo intellettuale dell’età moderna. Durante di Alighiero degli Alighieri, questo il nome di battesimo, risulta nato il 1° giugno 1265 e morto a 56 anni il 14 settembre 1321, notazioni che servono a collocare meglio i fatti storici che in quei decenni portavano il comune di Firenze, ad opera di Giano della Bella, nel 1293, all’approvazione degli Ordinamenti di Giustizia che escludevano dalle cariche di governo i nobili non essendo iscritti alle Arti. Le turbolenze dell’epoca portano alla cacciata di Giano ed alla veloce modifica di quella disposizione, consentendo così la partecipazione al governo della Città alla piccola nobiltà se iscritta ad una delle Arti. Situazione che consentì a Dante (estate del 1295) di iniziare la propria carriera politica iscrivendosi all’arte dei “medici e speziali”. Questa situazione fa capire, indipendentemente dagli accadimenti successivi che portarono il poeta all’Esilio, l’importanza delle Corporazioni delle arti e dei mestieri, associazioni costituite per regolamentare e tutelare gli appartenenti ad una stessa categoria professionale, al pari di quello che facciamo ancora oggi a distanza di secoli in una società parimenti variegata.
Tra le peculiarità vi era quella, indipendentemente dal coinvolgimento e dal peso politico che la corporazione aveva, relativa alla difesa del monopolio dell’esercizio del proprio mestiere e chi lo praticava non essendovi iscritto veniva considerato quasi un nemico. Gli altri principi ispiratori delle norme delle Corporazioni miravano a tutelare la qualità dei manufatti (il controllo delle materie prime era fondamentale al pari delle tecniche di lavorazione per evitare ieri come oggi i falsi) e l’uguaglianza tra i soci anche al fine di impedire azioni di concorrenza sleale tra gli stessi appartenenti alla corporazione. Quante affinità nel mondo del lavoro di ieri come oggi?
La durezza della vita dell’apprendista (voglioso di imparare un mestiere) come quella di chi cerca lavoro oggi (voglioso di essere utile a se stesso come alla società) hanno grosse affinità e portano ad analizzare come nel tempo la voglia di arrivare all’autonomia abbia sempre fatto capolino al pari del conquistare un potere, forte, egemone se possibile, lobbystico per assicurare ai lavoratori della stessa categoria le migliori condizioni.