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Il Libro Cuore in scena al Piccinni di Bari
BARI, 7 DICEMBRE - “Cuore, come un tamburo nella notte” è il titolo del nuovo spettacolo scritto e diretto da Roberto Corradino in scena al teatro Piccinni di Bari dall’11 gennaio. Impotenza, guerra, orfani, pregiudizi rivivono nel lavoro teatrale di Reggimento Carri realizzato con il sostegno di ResExtensa DanzaTeatroDanza, Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo e Teatro Pubblico Pugliese. Si tratta di una rivisitazione del Libro Cuore di De Amicis attraverso una nuova chiave contemporanea di lettura: un viaggio alla riscoperta di quei valori simbolo come amore, rispetto, obbedienza, che avevano caratterizzato l’epoca all’indomani dell’Unità d’Italia. [MORE]
“Non siamo a scuola, non c'è più scuola. Non siamo a casa, non c'è più casa. Siamo in viaggio. Non abbiamo più dieci anni, no. Abbiamo 150 anni - almeno. Siamo troppo vecchi - e ancora troppo giovani. Dove andiamo?” Al centro della scena c’è il confronto tra presente e passato attraverso la tradizione e la condivisione di alcuni valori con il popolo. “Il punto è la condivisione, l’identità. E io cerco di spiegarlo nello spettacolo. Portiamo in scena un coro che in ogni città viene creato con un laboratorio: è un coro secondo il concetto della tragedia greca, cioè definisce il pensiero della comunità” racconta Roberto Corradino.
Ad affiancare gli attori protagonisti (Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Francesco Martino, Filippo Paolasini, Gabriele Paolocà) ci sarà dunque un coro differente in ogni città in cui farà tappa lo spettacolo, capace di rappresentare un’identità mutevole e in continua formazione. Un lavoro forte ma delicato “dedicato al nostro tempo, alla nostra vita, ai luoghi dove viviamo e respiriamo ogni giorno, alla nostra persona, alle persone che incontriamo ogni giorno, alla nostra famiglia, al nostro modo di stare insieme, ragazzi”. E questo è, a detta del regista, lo spirito del suo pezzo di teatro: un classico della nostra letteratura per raccontare attraverso voci diverse l’infanzia del nostro paese e il suo percorso da ieri a oggi.
Lo spettacolo tocca il pubblico da vicino con un soffio di speranza alla ricerca di un nuovo tipo di condivisione e di identità nel nostro secolo buio.
Immagine tratta da: http://www.fabricafamae.org/spaziooff/gallery-teatro.html