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Il gusto dell'intimità al Teatro Nuovo di Napoli
NAPOLI, 3 APRILE 2013 - L’intimità è uno degli aspetti più determinati e controversi del rapporto di coppia, fatta di quei momenti condivisi, per scelta o per forza, in cui due esseri umani decidono di ‘addomesticarsi’.
Ed è proprio da quest’intimità che prendono avvio le recriminazioni, le speranze, i desideri e i fallimenti che Mimmo Conte (interprete e regista) e Carlotta Vitale (interprete ed autrice) mettono in scena in Il gusto dell’intimità, in scena sabato 6 e domenica 7 aprile 2013 (rispettivamente alle ore 21.00 e alle ore 18.30) al Teatro Nuovo di Napoli.
Presentato da Teatro Pubblico Campano/Nuove Sensibilità e Gommalacca Teatro, con il sostegno di Centro Europeo di Drammaturgia - Provincia di Potenza, l’allestimento s’ispira, nella costruzione drammaturgica dei personaggi, ad alcune opere teatrali quali Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery, Anniversario di Harold Pinter e La vita è sogno di Pedro Calderón de La Barca.
Il gusto dell’intimità è la storia di un uomo e una donna, che scelgono di “ammaestrarsi”, assumendo il ridicolo come chiave, per annientare i formalismi della coppia e dei suoi equilibri, e affidandosi a dialoghi talvolta surreali, così come a momenti di amara comicità.
“Il processo - raccontano Mimmo Conte e Carlotta Vitale - è duplice e contemporaneo tra i personaggi e gli attori di questa storia. Un uomo e una donna s'incontrano e si scelgono casualmente senza saperlo.
Si conosceranno nell’abitudine e nella cerimonia, così come gli attori cercheranno di vivere ciò che raccontano, fino a sforzarsi, con l’anima e il corpo, di essere insieme”.
Il gusto dell’intimità è una commedia del sentimento feroce, ambientata in un luogo celebrativo, non meglio identificato, uno spazio frutto della condizione interiore dei protagonisti: una coppia che festeggia un anniversario speciale.
Una simulazione di sensazioni, frasi monche, desideri irrealizzati, nonostante i quali i sogni sopravvivono e si desiderano brutalmente, ma ci si abitua anche a vivere nella paura e nell’orrore di se stessi.
Il processo di addomesticamento e perdita, avviene nell’abitudine e nella cerimonia, nei momenti di condivisione, in cui due esseri umani decidono di addomesticarsi, fino al punto di resistere alla morte e ai morsi del disprezzo, pur di rimanere nella realtà, delle ripetizioni e dei fallimenti.
E’ la storia di una relazione come tante, in cui due singoli, con i loro fallimenti e la crisi della loro coppia, fanno i conti con ciò che hanno desiderato e non hanno realizzato.
Il rapporto di coppia, lo sconfinamento, l’iperbole dell’immaginazione, lo stato di mezzo e il ridicolo rappresentano i temi fondanti dell’allestimento, che arriveranno a distruggere i formalismi d’ogni sorta di relazione attraverso il linguaggio della commedia.
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