Politica

Il governo, sbarchi record non casuali: "Una regia guida l'esodo"

ROMA, 20 APRILE – Sugli sbarchi degli ultimi giorni è stato aperto un dossier: il fatto che i piccoli porti libici abbiano fatto partire quasi partano 8500 migranti in poche ore ha insospettito il governo italiano.. “Un’azione logistica fuori dal comune, quasi di stampo militare”, dice una fonte interna a La Stampa. [MORE]

La certezza si sta palesando con il proseguire delle indagini : gli investigatori hanno ricostruito la rotta dei gommoni, i porti di partenza, gli orari, i punti di incontro con le navi umanitarie, e si sono convinti che dietro le partenze ci sia la criminalità organizzata della Libia, ma non solo, anche la politica.
Il sospetto è che sia scattata un’operazione per far traballare il ruolo del premier Sarraj, che si era impegnato con l’Italia a far qualcosa contro gli scafisti. Ma un’altra grande colpa è data alle navi delle Ong. Ci sono spospetti su chi siano i veri finanziatori, e se esistano accordi sottobanco con alcune organizzazioni.

Anche Matteo Renzi ha dato voce ai sospetti del governo: “Noi siamo accoglienti e salviamo vite umane, ma non possiamo essere presi in giro da nessuno, né in Europa, né da Ong che non rispettano le regole”.
Dalle audizioni che si tengono al Senato pare che negli ultimi mesi le navi umanitarie abbiano surclassato le flotte ufficiali sistemandosi al limite delle acque territoriali libiche facendo il pieno di migranti per poi consegnarli nei porti italiani. Secondo Renzi, “c’è un problema europeo, che prima o poi verrà fuori. Non è possibile che l’Europa abbia 20 navi che prendono e portano solo in Sicilia”.

Valerio Neri, direttore generale di Save the Children in Italia commenta “Quando girano così tanti soldi, non si può escludere qualche affare sporco” ma si dice sicuro che “qualcosa possa macchiare il profilo delle Ong più grandi, più strutturate, più storiche. Conosco le loro procedure interne e so che sono inattaccabili».
Laura Ravetto, di Forza Italia, presidente del Comitato Schengen, sostiene che soltanto il 50% delle segnalazioni che ricevono le Ong arriva dalla nostra Guardia Costiera, e commenta: “È una situazione delicata perché, se fosse vera, stiamo creando dei corridoi umanitari privati in mare”.


Maria Minichino


(fonte immagine leonardonews.it)