Politica

Il Governo manda in fumo la proposta delle Regioni di sostiuire i ticket con accise sul tabacco

ROMA, 04 AGOSTO 2011- Ieri, al termine del tavolo politico con il Governo, rappresentato dal Ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e dal suo collega per la Sanità, Ferruccio Fazio il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani ha dichiarato che, “ Il Governo ha dimostrato di non saper fare una scelta su un proposta seria come quella che abbiamo presentato noi come Regioni, che prevedeva una sostituzione, per la rimodulazione dei ticket, con un aumento delle accise sul tabacco”. [MORE]

Errani ha ribadito che la proposta sui ticket sanitari che le Regioni hanno illustrato al Governo, presentava una copertura finanziaria e aveva suscitato l’apprezzamento di più ministri. Allo stato attuale delle cose, il Presidente della Conferenza delle Regioni, ha sostenuto che “le regioni dovranno applicare le norme per rimodulare i ticket, dovranno cioè applicare la legge vigente, evitando per quanto possibile di provocare danni su molti aspetti nell'ambito sanitario, alcuni dei quali evidentemente delicati come quelli della specialistica”.


Tutte le Regioni sono compatte sulla questione ticket e hanno espresso delusione per l’esito dell’incontro. Nonostante ciò, non hanno alcuna intenzione di demordere. Infatti, come ha ribadito il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, “Continueremo a lavorare con il Governo per eliminare il ticket, sostituendolo con un accordo sui tabacchi”. Per il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota,” L’imposta sui tabacchi resta la strada percorribile”.

Secondo il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “La tassa sul fumo è una tipica politica dei Paesi con sistemi sanitari avanzati. Se si va a guardare alle risoluzioni della Ue risulta come da noi la tassazione sul tabacco sia sotto la media europea. C'e' gia' stata una risoluzione che invita a trovare una convergenza a livello comunitario. Inoltre, si calcola che un aumento delle accise sul tabacco del 10% dovrebbe comportare una contrazione del consumo medio del 4% con un vantaggio indotto in termini di salute''.


Molto dura la posizione della Regione Veneto, il cui presidente, Luca Zaia ha fatto sapere che “Se al Veneto verrà imposta l'introduzione dei ticket sulla sanità, la Regione fara' ricorso al Tar e alla Corte Costituzionale. Ripetiamo che non condividiamo la presa di posizione del Governo e ci assumiamo l'onere di essere la Regione che ha bloccato la 'festa' a livello nazionale, con una posizione condivisa da destra a sinistra. Anche perché non siamo Pantalone, e siamo pronti anche a ricorrere al Tar e alla Corte Costituzionale per raggiungere l'obiettivo di non applicare il ticket”.


Come ha sottolineato Zaia ''per il 2012 a livello nazionale, mancano 834 milioni e ci e' stato detto che il Veneto deve contribuire per l'8%, cioe' circa 64 milioni. Poi, però, dato che ci sono regioni che hanno un numero di esenti talmente alto che non riescono a far fronte alla loro quota parte, ci vengono chiesti 100 mln di euro, pretendendo cosi' che il cittadino veneto paghi per le regioni che non lo fanno. Se riteniamo che non sia giusto applicare il ticket a maggior ragione, non esiste che si chiedano ulteriori soldi ai nostri cittadini per pagare il conto di regioni che non lo fanno”.


L'assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto (coordinatore della Commissione Sanità della Conferenza delle Regini) si è detto concorde con Zaia che “aveva proposto dati inoppugnabili e vie d'uscita onorevoli ai super pagati burocrati di Stato, che come sempre hanno operato incuranti degli effetti del loro agire sui territori e sulla gente. Sono profondamente deluso. La proposta della Regioni di istituire una tassa sul fumo non ha trovato accoglimento ed in cambio ci e' stata offerta la prospettiva di un nuovo tavolo tecnico per rimodulare l'applicazione dei ticket ed una non meglio precisata 'copertura' politica''.


L’assesore ha ribadito che, “Questo ticket sciagurato e generico rischia anche di mettere in moto un meccanismo perverso per il quale alcune Regioni, non certo il Veneto, potrebbero non trovare più copertura dei loro conti rispetto al riparto del fondo sanitario 2011. Di fronte a questa ipotesi, si sappia che il Veneto non è assolutamente disposto a farsi mettere le mani in tasca un'altra volta. Purtroppo e con vivo dispiacere dobbiamo assistere a una scelta che premia i peggiori e punisce i virtuosi. La conferma del ticket, pur con il pannicello caldo del tavolo tecnico offertoci, significa far pagare ai cittadini una tassa incomprensibile ed iniqua''.


Dura anche la reazione della Cgil sulla decisione del Governo, ''Meglio una tassa sul fumo che il ticket sulla malattia'' e per questo sono ''incomprensibili le resistenze del governo ad accettare la proposta''. Come ha sostenuto il responsabile Politiche della Salute della Cgil, Stefano Cecconi, ''La richiesta delle Regioni di compensare l'abolizione dei super ticket da 10 euro per ricetta con un aumento dell’accisa sulle sigarette, pari a 20/25 centesimi, e' condivisibile. Probabilmente e' esagerato presentarla come una efficace misura di prevenzione, semmai potrebbe essere un disincentivo a un'abitudine poco salutare, comunque e' senza dubbio più accettabile che colpire i cittadini che devono sottoporsi a visite e a esami medici''.


A fare i calcoli sull’impatto che un aumento delle imposte sui tabacchi (in sostituzione dei ticket sanitari) potrebbe avere nelle tasche dei fumatori, ci ha pensato la Cgia di Mestre. Per Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre, “Ogni fumatore si ritroverà con un aumento di 34 euro per il 2011, che corrisponde ad un incremento del prezzo del pacchetto di sigarette di circa 14 centesimi di euro. Stessa cosa è stata realizzata per il 2012: gli 868 mld di euro di nuovi incassi previsti, costituiranno un onere medio per ciascun fumatore pari a 77 €, che corrisponde ad un aumento del costo delle sigarette di 32 centesimi di € a pacchetto”.


Queste stime sono state ottenute distribuendo sugli 11 milioni di tabagisti italiani che mediamente fumano, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, 13 sigarette al giorno, i 382 milioni di euro previsti per il 2011.
Lo studio conclude dicendo che “i più colpiti saranno i 5 milioni di tabagisti del Nord, visto che costituiscono quasi la metà del totale dei fumatori presenti in Italia. Per il 2011, il costo complessivo in capo ai fumatori settentrionali sarà di 170 milioni di euro, nel 2012 il maggiore aggravio, invece, toccherà i 388 mln di €”.
 

Rosy Merola