Estero

Il Giappone riprende la caccia alle balene, Australia e Nuova Zelanda contestano

TOKYO, 6 OTTOBRE 2011 – Il Giappone ha annunciato di voler riprendere la caccia alle balene, la decisione non è piaciuta all’Australia e la Nuova Zelanda che hanno condannato il paese nipponico.[MORE]

Nonostante le proteste internazionali e le pressioni degli attivisti, il ministro della Pesca Michihiko Kano del Giappone ha fatto sapere che la caccia “per motivi scientifici” alle balene continuerà e che saranno prese misure per la sicurezza delle persone impegnate.

Negli scorsi mesi il gruppo Sea Shepherd aveva promesso di bloccare la caccia e ora si sta muovendo per contrastare la decisione. Negli ultimi anni si sono verificati sempre più scontri tra le baleniere e gli animalisti. L'ultima stagione di caccia è stata interrotta dopo numerosi incidenti al largo e non era chiaro se quest'anno il Giappone avrebbe insistito con la controversa pratica. Gli ambientalisti ricordano inoltre il divieto della caccia alle balene per scopi commerciali che vige nelle acque internazionali dal 1986. Da quel momento tre nazioni: Islanda, Norvegia e Giappone, hanno brutalmente ucciso più di 25.000 balene sotto l'ombrello di una sedicente ricerca scientifica, ma in realtà per fini commerciali.

Nonostante il divieto, quindi, il Giappone continua a praticare la caccia alle balene e oggi sono arrivate critiche dalla Nuova Zelanda e dall’Australia. «L'Australia rimane risoluta nella sua opposizione a tutta la caccia commerciale alle balene, inclusa la cosiddetta 'caccia scientificà del Giappone’», dichiarano in un comunicato congiunto i ministri australiani degli Esteri, della Giustizia e dell'Ambiente, ricordando che Canberra ha avviato azione legale contro Tokyo presso la Corte internazionale di giustizia. Il governo neozelandese dal canto suo ha descritto i mari antartici come il suo 'vicinato’, definendo «totalmente irrispettosi» i piani giapponesi. Il ministro degli Esteri Murray McCully ha anche espresso allarme sia per i piani giapponesi di rafforzare la sicurezza per proteggere le baleniere, sia per le recenti dichiarazioni di Sea Shepherd di usare navi tattiche potenzialmente letali per fermare le baleniere. La Nuova Zelanda ha esortato entrambe le parti ad agire «in modo responsabile».

Marika Di Cristina