Editoriale

Il futuro che vuoi, il diritto che cerchi

ROMA, 20 OTTOBRE 2011. - La legge Reale, recante “Disposizioni a tutela dell'ordine pubblico” fu introdotta nel nostro ordinamento il 22 maggio del 1975, per contrastare il susseguirsi di episodi di violenza che si ripetevano in quegli anni. Successivamente la legge è stata novellata più volte e, in ultimo con legge n. 155 del 31 luglio 2005, c.d. legge Pisanu, per apportare “misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale” e dunque inasprire le pene. [MORE]


La L. 152/1975 porta il nome del suo promotore Oronzo Reale, Ministro di Grazia e Giustizia, nel quarto governo presieduto da Aldo Moro.


In particolare la legge Reale attribuì nuovi poteri alle forze dell’ordine, permettendo il “legittimo” uso delle armi da fuoco anche per la tutela dell’ordine pubblico. Inoltre si stabiliva il divieto per coloro che aderivano alle manifestazioni di rendersi irriconoscibili, mediante travisamento o con l’utilizzo di caschi, ma soprattutto la legge Reale consentiva il fermo preventivo e in assenza di flagranza di reato per 96 ore, quattro giorni, del presunto colpevole, fino a convalida del giudice.


Il referendum promosso nel 1977 per abrogare la legge, per illegittimità costituzionale, non ebbe successo e la legge è attualmente in vigore.


A seguito degli scontri violenti avvenuti in Roma lo scorso 15 ottobre, molte forze politiche ne hanno invocato l’applicazione, per impedire l’eventualità di un nuovo autunno caldo.
Da ultimo il Ministro Maroni ha parlato di nuove misure, dichiarando l’idea di una cauzione patrimoniale da prestare a fronte della decisione di manifestare.


Tuttavia, mentre Atene brucia, Roma raccoglie i cocci e l’Europa vacilla, non v’è chi non vede l’alterazione del rapporto tra dirittI e doveri, nella stessa misura che ricorre tra Governanti e Governati, con l’incapacità comune anche solo di tendere al bene comune.

SAVERIO CARISTO