Fantasticherie del cuore
Il dolore è di natura, ma anche di peccato!
Nonostante il progresso ci sono dispiaceri personali e sociali che si allargano a macchia d’olio in svariati settori della società, così come nella quotidiana articolazione del proprio habitat personale. Il benessere economico non ha ridotto i drammi dei singoli e quelli collettivi. Ha abolito sicuramente diversi vecchi problemi, ma nello stesso tempo ne ha sollecitato dei nuovi. Qualcuno potrebbe osservare come sia la stessa vita ad essere immersa in questa eterna logica, fino ad arrivare a giustificare delle situazioni incresciose a cui non c’è rimedio, fino al punto di ritenerle del tutto naturali. Non è affatto così! C’è infatti un dolore gratuitamente assunto, ne esiste un altro che ha radici nella genesi umana. Illuminanti in proposito le parole del teologo monsignor Costantino Di Bruno, su cui vi invito a riflettere qualche minuto:[MORE]
“Vi è un dolore di natura al quale l’uomo sempre aggiunge molteplici altri dolori di peccato che rendono il dolore di natura non vivibile. Chi ama l’uomo, deve mettere ogni impegno a non aggiungere ai già pesanti dolori di natura, quelli ancora più pesanti dolori di peccato”. Il messaggio è chiaro e di una attualità che fa tremare i polsi. Non regge più il comportamento relativistico che giustifica la ratio di ogni errore umano, né la teoria di fondo della società consumistica, in grado di rasserenare l’individuo con la promessa che tutto si possa comprare, persino la felicità. La verità è che mentre tutto diventa mercato, si assottiglia la sapienza divina a cui ogni battezzato è consentito di attingere e aumenta in modo esponenziale il dolore di peccato, frutto completamente generato dalla mancanza di Dio nella quotidianità sociale, politica ed economica.
Il dolore di natura (sofferenza, malattia, morte ed ogni altro tipo di afflizione) è entrato nella vita terrena a causa della prima disobbedienza dell’uomo. La venuta del Figlio dell’Uomo ha reso più sostenibile ogni cosa, rendendoci forti dentro, sapienti, ma soprattutto capaci di sopportare qualsiasi dolore di natura e di evitare per se stessi e il prossimo ogni dolore di peccato. Non mi stancherò mai di dire che la preghiera smuove il cielo e produce miracoli, cambiando il nostro rapporto con la sofferenza e unendo scienza e soprannaturale. Basta ascoltare nel video allegato a questo articolo un passo della dichiarazione del dott. Antonio Colella, papa di Matteo, miracolato da Padre Pio. Non è esente di certo chi governa le comunità in campo politico, finanziario e sociale. È troppo evidente che attraverso le leggi e i provvedimenti approvati si rischia in alcuni casi di procurare, al consapevole o ignaro cittadino, un vero dolore di peccato.
Le stragi dei mesi scorsi che stanno mettendo in ginocchio la sicurezza di ognuno, non sono certo frutto da una disperazione di natura, ma da un vero dolore di peccato. In questi drammatici casi l’uomo, disturbato mentale o meno, si dimette da essere umano, per assumere le vesti di un animale feroce e senza controlli, dietro regie lucide e ben organizzate. Chiunque aggiunga dolore di peccato a quello di natura, in qualsiasi ruolo esso svolga le sue mansioni, offende gravemente Dio nella sua creazione. Chi ruba; delinque; ammazza un uomo; traffica in armi; offre la droga; sfrutta il debole; respinga il disperato che fugge dall’inferno della guerra ed utilizzi il potere contro il bene comune, partecipa al male della società e contribuisce a ritardare il naturale “compiacimento” del mondo.
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