Societa'
Il disagio psichico al tempo della tecnoliquidità
ROMA 30 NOVEMBRE - La crisi economica sta causando un peggioramento delle condizioni di salute della popolazione mondiale. In Italia l’aumento di disoccupazione e povertà e scelte politiche di austerità in ambito sanitario stanno portando dal 2007 ad oggi a un incremento delle patologie “da crisi”, di cui quelle della salute mentale rappresentano l’evidenza più forte. La depressione, per esempio, è la principale patologia che causa disabilità nel mondo, e nel 2020, secondo l’allarme dell’Oms, ne soffriranno 322 milioni di persone. [MORE]
L’intreccio tra queste dinamiche sociali con logiche di precarietà e tecnoliquidità della società dell’ “Inability To Switch Off” dove sembra impossibile staccare la spina, sta dando vita a nuove marginalità e a nuove forme di sofferenza psichica. Spinto dall’urgenza di questi dati clinici e sociali allarmanti e di una realtà che sembra impreparata alla cura e all’assistenza, il “Tavolo Nazionale per la Salute Mentale” promosso dall’Ufficio Nazionale CEI, in collaborazione con l’AIPPC, propone una giornata di studio e di confronto mettendo insieme i massimi esponenti della salute mentale in una inedita convergenza di approcci ed esperienze tra il mondo scientifico ed ecclesiastico.
Ma questo convegno del 2 dicembre, al quale saranno presenti tra gli altri, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il suo omologo vaticano, il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale per la pastorale della salute, è una tappa di un percorso più ampio e di un lavoro che dura da oltre un anno. Per la prima volta, in modo sistematico e specifico, Chiesa e Scienza lavorano insieme per la salute mentale con l’idea che l’applicazione di ciò che sappiamo non basti più.
Occorre un ripensamento congiunto che passi in esame le nuove fragilità attraverso i temi più attuali. Nuove dipendenze, da sesso, gioco e tecnologie. Nuove povertà,materiali ed economiche ma anche relazionali ed affettive. Nuove solitudini, come quella dei migranti traumatizzati o delle genitorialità fragili. Salute mentale e non solo: le diverse facce della marginalità verranno affrontate da chi in trincea, tanto in ambito pastorale, quanto sanitario, ogni giorno ci si confronta. E poi, l’importanza della prevenzione, dell’accesso alle cure, dell’assistenza alle famiglie dei pazienti psichiatrici, sempre più lasciate sole. Il Tavolo, infatti, sarà anche l’occasione per lanciare, attraverso proposte operative, un appello preciso a tutti gli attori istituzionali, con l’obiettivo di una cura e di una presa in carico condivisa e sistemica di questa parte ferita della società.
(notizia segnalata da Noemi La Barbera)