Cultura e Spettacolo
Il cuore straziato, il centenario della fine della Grande Guerra celebrato dal Teatro di Calabria
Il cuore straziato, il centenario della fine della Grande Guerra celebrato dal Teatro di Calabria
CATANZARO 1 OTTOBRE - "Il Teatro di Calabria ha pensato di chiudere Graecalis 2018 con la chiusura delle celebrazioni dedicate alla Prima Guerra Mondiale. La guerra che ha rappresentato il momento in cui l'uomo moderno ha scoperto qualcosa di straordinariamente nuovo. Lo vedremo attraverso le parole di quello che per noi è il più grande interprete di questa guerra, Giuseppe Ungaretti. Abbiamo deciso di metterlo a confronto con un altro dei massimi poeti europei del novecento, Eugenio Montale. Tutti e due hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale, tutti e due si sono arruolati volontari. Mentre per Ungaretti, però, questa guerra è stata il momento decisivo di tutta la sua esistenza, non solo poetica ma anche spirituale e morale, Montale non ne farà assolutamente cenno, non ne parlerà mai, non c'è nessuna traccia all'interno della sua poesia". Con queste parole il professore Luigi La Rosa ha dato inizio alla serata conclusiva della stagione 2018 di Graecalis che tanto successo ha riscosso con uno straordinario ciclo di rappresentazioni classiche.
Prima del confronto tra i due grandi poeti, però, il professore La Rosa ha voluto mettere in evidenza l'entusiasmo per l'entrata in guerra che c'era nei due esponenti più in voga del periodo, Filippo Tommaso Marinetti e Gabriele D'Annunzio. Il professore Aldo Conforto ha, così, magistralmente declamato prima il celebre Manifesto del Futurismo di Marinetti e successivamente il celebre discorso di D'Annunzio tenuto a Roma nel Maggio del 1915, riuscendo a dare il senso di come l'Italia guardasse in quel momento alla Prima Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda le poesie di Ungaretti il professore La Rosa ha avuto, come al solito, un idea dal forte impatto emotivo. Alle poesie scritte dal poeta in guerra, declamate magnificamente da Mariarita Albanese e dal professore Conforto, si sono alternate eccezionali interpretazioni di Salvatore Venuto in cui l'attore ha ricostruito i momenti drammatici e strazianti che il poeta ha vissuto in trincea e nei campi di battaglia nei giorni in cui ha concepito quei versi straordinari. Mariarita Albanese ha declamato 'Il porto sepolto', 'Sono una creatura' e 'San Martino del Carso', il professore Aldo Conforto 'Veglia', 'Girovago' e 'Fratelli'.
Per quanto riguarda Montale, invece, il professore La Rosa ha ideato un'ipotetica intervista che egli stesso avrebbe fatto tanti anni addietro al Premio Nobel per la letteratura. Alle poesie declamate da Salvatore Venuto e Mariarita Albanese, si sono alternate, quindi, le domande del professore alle quali ha risposto Montale, Aldo Conforto, spiegando il significato dei suoi versi.
Salvatore Venuto ha declamato 'Spesso il male di vivere ho incontrato', 'Non chiederci la parola', 'La casa dei doganieri'e 'Ti libero la fronte dai ghiaccioli', Mariarita Albanese ha declamato, invece, 'Antico, sono ubriaco dalla voce', 'Casa sul mare', 'Stanze' e 'Lo sai: debbo riperderti e non posso'.
I numerosi presenti hanno dimostrato di gradire con tanti applausi nel corso della rappresentazione.
Alla fine la presidente del Teatro di Calabria, la dottoressa Anna Melania Corrado, ha ringraziato per il grande successo di presenze nella stagione che si è appena conclusa e ha invitato a sostenere questa importante realtà teatrale acquistando gli abbonamenti per la prossima stagione.
Mariarita Albanese ha concluso ringraziando e ricordando che già il 21 Ottobre parte la nuova stagione della rassegna POIESIS "Progetti d'arte" 2018-2019.
Saverio Fontana