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Il CSM ha votato: il nuovo procuratore capo di Napoli è Giovanni Melillo
ROMA, 27 LUGLIO – Come preventivato alla vigilia, Giovanni Melillo è stato eletto dal CSM nuovo procuratore capo di Napoli. Il Consiglio si è però spaccato per la scelta, nel corso di una discussione che è durata circa otto ore, non essendo stato trovato già in commissione un accordo per convergere su un solo nome. [MORE]
Melillo, già sostituto procuratore alla Corte di Appello di Roma ed aggiunto a quella di Napoli, ex capo di gabinetto del Ministro della Giustizia Orlando, ha battuto con 14 voti la concorrenza di Federico Cafiero De Raho, procuratore di Reggio Calabria, che ne ha invece ottenuti 9. Il vicepresidente Giovanni Legnini come da prassi si è astenuto per evitare di condizionare gli altri Consiglieri.
Lo scontro nel plenum dell’organo di autogoverno dei magistrati è avvenuto soprattutto sugli anni di servizio operativo ed attività requirente, inferiori per il concorrente poi eletto (21 contro 37 ed inoltre 11 di direzione contro quattro e sei mesi). Era da tenere in considerazione, secondo i sostenitori di De Raho ed il suo relatore Cananzi, la vicinanza temporale con un’esperienza fuori ruolo terminata solo di recente da Melillo e dunque l’assenza, rispetto al suo avversario, di quello che nel corso del dibattito è stato definito un “bagno di giurisdizione”. Tuttavia, tra gli argomenti di chi ha votato a favore di Melillo ha pesato molto il riferimento ad una possibile situazione di incompatibilità familiare di Cafiero De Raho, il cui figlio è avvocato penalista e ciò avrebbe potuto determinare lesioni del principio di indipendenza della magistratura. Inoltre, come sottolineato da Antonello Ardituro della corrente Area, si è tenuto conto delle abilità di Melillo di “eccellente organizzatore, capace anche di attivare percorsi di innovazione”, necessarie per gestire l’enorme macchina burocratica ed inquirente della procura di Napoli, pur reputando Cafiero “uno straordinario magistrato antimafia”.
La guida di quella che è una delle Procure più complesse di tutto il Paese era vacante da febbraio, dopo l’uscita di scena di Giovanni Colangelo. Ufficialmente in pensione per raggiunti limiti di età, quest’ultimo aveva tuttavia polemicamente dichiarato di sentirsi un elemento di fastidio a causa delle indagini dell’inchiesta Consip, che peraltro ha poi avuto conseguenze rilevanti per la stessa Procura del capoluogo campano ed il PM Woodcock.
Francesco Gagliardi
Foto: Reggio TV