Cronaca
Il cranio del brigante calabrese
Lamezia Terme (Cz), 9 ottobre 2012 - Il criminologo Lombroso compì nel 1800 degli studi sulla tendenza a delinquere collegata alla fisionomia del volto. Lo scienziato si era ispirato al brigante Villella, il cui teschio è custodito ed esposto presso il museo di antropologia criminale intitolato per l’appunto al criminologo, a Torino. Tempo fa il Comune di Motta S. Lucia, nel catanzarese, ha intrapreso una causa presso il tribunale di Lamezia, chiedendo nientemeno che… la restituzione del teschio del brigante Villella, originario di tale Comune.
Il giudice ha dato ragione al comune calabrese, che così potrà ora “riscattare” l’immagine di paese natale del “criminale tipo”- In realtà, le teorie di Lombroso si sono rivelate non proprio fondate, per cui Vilella non sarebbe affatto da considerare il prototipo della criminalità.
Il motivo per cui il giudice ha ritenuto fondata la domanda è stato che non sussistono più ragioni scientifiche o didattiche per cui il cranio del Villella debba continuare ad essere esposto in un museo quale reperto di un disvalore contraddetto dalla comunità scientifica. Pertanto, l’Università di Torino, titolare del museo, dovrà restituire il cranio per la sepoltura al Comune di residenza in vita. [MORE]
Raffaele Basile