Politica
Il Coisp sulle intercettazioni: nessun confronto
Riceviamo e pubblichiamo
“C’è una cosa che neppure tra mille anni si potrà comprendere, ma se i nostri politici ed amministratori hanno un problema agli occhi, vanno a chiedere consiglio al macellaio ignorando l’oculista? E se devono preparare un arrosto, vanno a fare la spesa in farmacia? Immaginiamo proprio di no. Ed allora, si può sapere perché se devono prendere decisioni in comparti ad alta specificità come giustizia o sicurezza con tutti si confrontano tranne che con chi in quei settori ci opera quotidianamente? Il fatto che ciò non avvenga, ci si passi la malizia, è davvero un pochino troppo strano!”. [MORE]
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta la notizia di alcuni giorni fa che il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ha autorizzato sette audizioni a proposito del ddl intercettazioni, ritenendo opportuno un ulteriore approfondimento rispetto al testo licenziato dal Senato.
“Dobbiamo certamente riconoscere il merito alla presidente Bongiorno di aver ragionevolmente deciso di aprire la discussione anche ad interlocutori fondamentali, come certamente sono, ad esempio, il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e gli altri illustri e competenti soggetti con i quali è previsto un incontro. Ma nella stessa ottica non sarebbe stato naturale, e diremmo addirittura ovvio, ascoltare anche i rappresentanti delle Forze di Polizia? Non averlo previsto è esattamente come perdersi in un bicchiere d’acqua!”.
“So - aggiunge Maccari - che probabilmente di questi ultimi non si ha una ‘concezione particolarmente alta e nobile’ - senza per carità voler con ciò affermare che essi, magari, sono considerati da qualcuno più un ‘pericoloso’ fastidio…! -, ma rimane il fatto innegabile che solo chi opera quotidianamente con gli strumenti necessari a garantire risultati concreti nei settori della giustizia e della sicurezza ha un’idea precisa di cosa sia indispensabile, e di quali possano essere le soluzioni finalizzate ad ottimizzare le cose rendendo tutto più efficiente e funzionale, e non chi come i politici soprattutto, pure nobilmente, si sforza di concentrarsi su filosofeggianti linee di pensiero ispirate a questo o a quel brocardo magari non sempre finalizzato alla tutela di interessi esattamente generali”.
“Con la questione intercettazioni – conclude il Segretario Generale del Coisp – si sta adottando il solito pessimo metodo del ‘gettare via il bambino con l’acqua sporca’. E si stanno trascurando le cose più utili: anzitutto confrontarsi con chi utilizza materialmente quello strumento indispensabile per assolvere ai propri doveri verso i cittadini; e, non ultimo, guardare un pochino più in là del proprio naso… oltre i confini dell’Italia, magari là dove le cose funzionano, per vedere come mai altrove non regna il disastro!”.