Il COISP propone un condono 'pro vita e post mortem' per Silvio Berlusconi
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Riceviamo e pubblichiamo
“Ci sentiamo particolarmente generosi e abbiamo deciso di fare un regalo al Governo, sebbene non lo meriterebbe. Vi diamo la ricetta per risolvere tutti i problemi della giustizia italiana. Una sola legge, la chiameremo “Condono pro Silvio pro vita e post mortem”. Un solo articolo che reciti più o meno così. “Qualunque cosa abbia fatto Silvio Berlusconi da 1 anno di vita in poi, ad esempio rubare la marmellata, alzare la gonna alla compagnella di scuola, imbrogliare ad asso piglia tutto, qualunque cosa, tutto ma proprio tutto, gli verrà condonato. [MORE]E la legge resterà in vigore anche 10 anni dopo la morte ufficiale del Presidente del Consiglio, così, se magari gli scappa la marachella lassù, è coperto”.
E’ questa la provocazione lanciata da Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di polizia, rispetto alle modifiche proposte dal Pdl per il Lodo Alfano.
Nel parere sul Lodo che la Commissione Giustizia del Senato sta per dare alla Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, c’è anche la proposta di estendere ulteriormente lo scudo per il Premier, prevedendo che la sospensione possa valere anche per i processi cominciati prima dell'assunzione della carica. Estensione di cui dovrebbero godere anche i Ministri e che, nel testo attuale, vale solo per il Presidente della Repubblica.
“Ora noi vorremmo essere seri su un argomento del genere. Ma non ci riusciamo proprio perché è il Governo che ogni volta che discute di un provvedimento riduce tutto a una pantomima, una barzelletta”. – Dice ancora Maccari – “Noi non vogliamo far polemica a tutti i costi, però se tra un lodo e un altro, tra un modo di impedire a Premier e Ministri di presentarsi dinanzi al giudizio della corte, tra un legittimo impedimento ed un viaggio, magari ci si potesse occupare dei problemi che riguardano milioni di italiani tra cui – conclude il leader del Sindacato Indipendente di Polizia - quelli degli Operatori del Comparto Sicurezza e non uno solo, crediamo che quanto meno questo Paese potrebbe sperare di avere un futuro”.