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Il CIS della Calabria ha presentato "L'attesa" racconti di Tania Filippone - Città del Sole Edizioni
REGGIO CALABRIA 22 NOVEMBRE 2014 - Nella sala conferenze della libreria Culture – Reggio Calabria, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria ha presentato il libro “L’attesa”, racconti di Tania Filippone – Città del Sole Edizioni.
Sono intervenuti Loreley Rosita Borruto, Daniela Pericone, Carlo Ernesto Menga, Franco Arcidiaco e l’Autrice. Brani scelti del libro sono stati letti da Vincenzo de Salvo, Cinzia Aurelia Messina e Caterina Scopelliti. Loreley Rosita Borruto, coordinatrice dell’incontro, ha sottolineato come nel suo esordio narrativo Tania Filippone ci presenta una serie di racconti dove vengono rappresentati un concerto di personaggi, sentimenti, atmosfere, fantasie, da suscitare, a chi legge, emozioni ed una notevole capacità di coinvolgimento.
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Daniela Pericone, nella sua relazione ha sostenuto come “L’attesa” è anche il racconto che custodisce la chiave di lettura delle prose, là dove la Filippone spiega: “la memoria forse è l’unica traccia concreta del tempo che traccia il nostro percorso verso la fine. E in questo percorso inquietante si cerca sempre qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi per non essere travolti dalla forza delle correnti, qualcosa o qualcuno su cui lasciare i segni del nostro passaggio”.
È qui che si ritrova il centro propulsore della scrittura di Tania Filippone, il motivo che l’attraversa assumendone la dimensione interrogativa e metafisica, ossia l’idea del tempo e, di conseguenza, della memoria. L’autrice stessa lo evidenzia da un lato attribuendo al volume il titolo L’attesa e dall’altro ponendo in quarta di copertina un breve estratto che ne puntualizza il senso: “L’attesa come assenza, come fisicità del tempo, come scansione ordinata del prima e del poi, scientificamente esatta”. Carlo Ernesto Menga, dopo avere delineato alcuni personaggi dei racconti di notevole presenza narrativa (la ragazza straniera, il piccolo sarto, il brillante conferenziere, lo sposo americano, ecc.), si è soffermato sull’abilità narrativa della Filippone, dove attraverso una scrittura originale, sensitiva e poetica definisce quei numerosi e vari aspetti della realtà che vicendevolmente si sovrappongono a quelli della fantasia. Tania Filippone, architetto, è stata redattrice della rivista “Malvagia” per circa vent’anni.
Fonte ( Cis Calabria )