Cultura e Spettacolo
Il Centro Studi Theotokos e la Settimana Santa in Guatemala
Se, come afferma il grande filosofo Malebranche, inizialmente l’antropologia nasce come «parole dette da Dio all’uomo», certamente nel tempo essa subisce una serie di variazioni che la fanno diventare una scienza che studia l’uomo quale produttore e consumatore di cultura. L’antropologia da tempo ha posato il suo sguardo sulle manifestazioni di carattere drammatico della Settimana Santa, detta Settimana Maggiore, un periodo ricco di sacre rappresentazioni paraliturgiche che rievocano la Passione di Cristo. Si tratta di rituali che connotano una fenomenologia caratterizzata da immagini tipiche delle macchine processionali allestite nel tempo pasquale. Le manifestazioni di carattere drammatico della Settimana Santa, detta Settimana Maggiore, racchiudono pertanto un periodo ricco di manifestazioni che rievocano la Passione di Cristo, attraverso riti paraliturgici che dalla Spagna all’Italia, dal contesto mediterraneo a quello latinoamericano trasmette intense e suggestive emozioni in credenti e non credenti.
Quest’anno il noto antropologo Ganriel Melendez (Università del Nuovo Messico), grande amico del Centro Theotokos , ha invitato tutti ad ammirare la bellezza della Semana Santa del Centro-America. Già al congresso di Valladolid del 2008 Melendez presentò un saggio sulla Confraternita di Nostro Padre Nazareno in Nuovo Messico che attirò l’attenzione di tanti antropologi provenienti da ogni parte del mondo. Oggi, come Centro Studi Theotokos vogliamo guardare insieme a lui alle varie immagini particolarmente coinvolgenti della Semana Santa del mondo Latinoamericano con particolare riferimento al Guatemala.
Secondo la storia guatemalteca, la celebrazione della Semana Santa è eccezionale poiché combina elementi precolombiani con credenze cattoliche importate dagli spagnoli più di cinque secoli fa. La Passione cattolica che esiste oggi in Guatemala ha sfumature quasi magiche, mistiche, ed è per questo, che la Semana Santa nel paese non ha paragoni al mondo.
Queste ed altre ragioni hanno portato l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) a dichiarare la celebrazione dei riti della Pasqua Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. E così dal Guatemala alla Calabria, da Serra San Bruno a Spadola con il pio rito della Deposizione del corpo di Cristo, a Soriano Calabro con il rito da Cumprunta fino a Dasà con a ‘Ncrinata del martedì di Galilea, l’attesa di tutto il mondo religioso calabrese traccia quei momenti intensi di preghiera e i cortei processionali: non solo una messa in scena del patrimonio culturale materiale e immateriale, ma un modo di vivere spiritualmente i segni che connotano l’umano sentire di fronte al Cristo sofferente che dona la sua vita per la salvezza dell’umanità.
ll Centro Studi Studi Theotokos , fondato nel 2016 da Martino Michele Battaglia (docente di antropologia culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria) e Anna Rotundo (docente e saggista), è un percorso laico, culturale, internazionale e itinerante, che promuove e coordina ricerche, convegni e pubblicazioni scientifiche nel campo degli studi religiosi, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la presenza di accademici prestigiosi, e una particolare valorizzazione del protagonismo delle donne. I suoi studi sono raccolti nella collana di scienze demoetnoantropologiche "Nuances", di Pellegrini Editore. Il Centro è una costola del Centro Internacional de Estudios sobre Religiosidad Popular: Semana Santa (Università di Valladolid – Spagna), diretto dal prof. Josè Luis Alonso Ponga, antropologo museale di fama mondiale.
Da tale Centro ha tratto la denominazione originale iniziale "Centro Studi Theotokos Religiosità Popolare", trasformatosi poi nel 2023 nella più amplia e comprensiva denominazione "Centro Studi Theotokos".