Cronaca

Il Centro AL.Pa.De. della Ra.Gi. ringrazie l'Otto per Mille della Chiesa Cattolica e la Caritas

CATANZARO, 28 MAGGIO 2013 - Prosegue il percorso dello Spazio Al.Pa.De. specializzato nel trattamento non farmacologico di patologie quali Alzheimer Parkinson e Demenze in genere, gestito dalla Ra.Gi. Onlus, una realtà che opera da tre anni sul territorio e che grazie ad un progetto finanziato dall’otto per mille alla Chiesa Cattolica e dalla Caritas diocesana di Catanzaro ha ampliato la sua offerta terapeutica e del prendersi cura. L’equipe di Al.Pa.De. infatti è divenuta una realtà terapeutica itinerante ed ha iniziato ad assicurare alle famiglie anche un supporto terapeutico non farmacologico domiciliare.

Così facendo la Ra.Gi. porta a compimento il suo percorso del “prendersi cura” svolgendo un reale servizio al territorio che si concretizza sia attraverso le attività laboratoriali psico-sociali, espressive e non farmacologiche, che si svolgono tutti i giorni presso la struttura di Fondazione Betania Onlus e sia tramite il sostegno domiciliare, un tenere compagnia supportando la persona ammalata sia nelle ore diurne che in quelle notturne. A questo si è aggiunto anche il servizio di trasporto.

Una scelta progettuale operata a seguito delle diverse manifestazioni di disagio delle famiglie catanzaresi, spesso impossibilitate ad accompagnare nel centro Al.PA.De. i propri congiunti affetti da queste patologie che a loro volta vivono da soli oppure con a fianco parenti spesso molto anziani, che è stata possibile grazie al finanziamento dell’Otto per mille della chiesa Cattolica e della Caritas.

«In questi tre anni abbiamo avuto modo di stare vicini alle famiglie che vivono in questo dramma – ha affermato la presidente della Ra.Gi.Onlus, Elena Sodano -. Spesso lo spostamento dei pazienti dalla loro abitazione al Centro si è rivelato difficoltoso per i familiari e molte volte ha costituito un vero e proprio ostacolo alla fruizione delle nostre terapie. Grazie a questo progetto abbiamo allargato la sfera del nostro operato, garantendo il servizio anche a domicilio, nelle piena consapevolezza dell’importanza di mantenere l’anziano nel proprio ambiente familiare e nel proprio contesto abitativo e sociale – prosegue la Sodano -.

In questo modo saremo di supporto anche a quelle famiglie ed a quei pazienti che hanno difficoltà a spostarsi e potremo lasciare al proprio domicilio le persone, consentendo loro di rimanere il più a lungo possibile all’interno del proprio ambiente di vita domestico, evitando di creare disorientamento nei pazienti che soffrono di queste patologie». L’offerta delle terapie complementari dell’équipe della Ra.Gi. a domicilio, rappresenta una novità che va ad arricchire l’ampia gamma di attività terapeutiche erogate da tre anni dallo Spazio Al.Pa.De. che, iniziato con lo “Spazio Alzheimer Cafè” dedicato alle famiglie, ha continuato ad allargare sempre più la sua offerta terapeutica del prendersi cura in maniera differenziata dalla sola ospedalizzazione del paziente, puntando principalmente ad assicurare alle persone colpite da Alzheimer, Parkinson e Demenze, una maggiore qualità di vita, mediante l’utilizzo di terapie non farmacologiche e psico sociali che hanno lo scopo principale di potenziare le abilità residue del paziente ed incrementare il suo benessere, donandogli il piacere di riscoprirsi parte di un gruppo e persona ancora capace di relazionarsi e di svolgere delle attività.

Lo Spazio Al.Pa.De. da sempre è animato dal principio che le persone colpite da queste problematiche continuino ad essere uomini e donne con una propria dignità, con dei sentimenti, con degli impulsi e che non è assolutamente giusto annullare queste componenti fondamentali di un essere umano stigmatizzandolo con la malattia. L’équipe della Ra.Gi. mette al centro del suo operato la persona e non la malattia, favorendo una sua rinascita come protagonista di un nuovo cammino segnato dall’avvento della demenza.

Questo percorso di cura coinvolge anche la famiglia, alla quale viene assicurato un opportuno supporto psicologico ed occasioni di scambio con persone che vivono le stesse situazioni, mediante appositi gruppi di sostegno. A tutto questo si va ad aggiungere anche il supporto domiciliare, che completa il quadro di sostegno alle famiglie ed ai malati. [MORE]