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Il CdM approva decreto terremoto e proroga stato di emergenza sino al 2020

ROMA, 23 OTTOBRE – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto-legge contenente disposizioni a vantaggio degli abitanti delle aree terremotate del centro Italia, con l’obiettivo di accelerare una ricostruzione che dal 2016 continua a procedere a rilento. Il provvedimento, infatti, si preoccupa innanzitutto di prorogare sino a dicembre 2020 lo stato di emergenza nelle regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, nonché di determinare gli importi degli indennizzi che verrebbero corrisposti alle località colpite da sismi ed altri gravi eventi atmosferici.

Più nello specifico, il decreto dispone un forte taglio degli oneri fiscali, previdenziali ed assistenziali, già sospesi dall’agosto del 2016 alla fine del 2017 ed ora non più dovuti per intero, in quanto ridotti complessivamente del 60%. In secondo luogo, per la ricostruzione privata si prevede una procedura accelerata per l’avvio dei lavori, basata sulla sola certificazione redatta dai professionisti cui i proprietari decidano di affidarsi; i controlli sulla regolarità amministrativa dei lavori, poi, non verranno realizzati nella totalità dei casi, ma solo a campione sul 20% di essi. Il provvedimento contiene anche misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando modalità e procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia. Per quanto concerne invece la ricostruzione degli edifici pubblici, la priorità andrà agli edifici scolastici: se siti nei centri storici, peraltro, essi dovranno essere ricostruiti esattamente là dove si trovavano prima del sisma, salvo impedimenti oggettivi (e in ogni caso la destinazione d’uso dell’area su cui sorgevano non potrà essere modificata). Per favorire poi lo smaltimento dei detriti, è previsto un obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo (in caso di inadempienza, l’aggiornamento sarà realizzato dal Commissario straordinario). Infine, vengono introdotte misure anti-spopolamento volte ad incentivare gli imprenditori a non abbandonare le zone terremotate: in particolare, sono previsti vari interventi diretti a vantaggio delle imprese agricole locali ed inoltre a tutti i Comuni del “Cratere” sismico del centro Italia verrà estesa la misura già rivolta ai giovani imprenditori del Mezzogiorno, denominata “Resto al Sud”.

“Con l’ok del CdM al decreto, diamo un altro importante segnale alle popolazioni del Centro Italia” – ha commentato il premier Giuseppe Conte sui suoi canali social. “Abbiamo accolto molte delle richieste giunte dalle popolazioni e provenienti dai territori del Cratere, a seguito di una fase di ascolto sia sul piano tecnico sia politico, che va avanti da tempo. Il Parlamento adesso avrà modo di migliorare ulteriormente il decreto. Il governo continuerà ad essere presente e ad intervenire per accelerare e semplificare la fase di ricostruzione pubblica e privata” – ha concluso.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: ilgiornale.it