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"Il cacciatore di donne" con Nicolas Cage: thriller da brividi, ma di freddo

IL CACCIATORE DI DONNE DI SCOTT WALKER, LA RECENSIONE. Robert Hansen (John Cusack) è il classico uomo tranquillo, se non fosse per il fatto che tra gli hobby preferiti ha quello della caccia. Alle donne: possibilmente giovani, possibilmente prostitute: da incatenare, possedere su una pelle d’orso sotto lo sguardo vacuo delle teste d’animali impagliati, e poi uccidere in campo aperto con calibro 223. Incastrarlo è una grana, e lo sa bene il detective Jack Holcombe (Nicolas Cage), polizia dell’Alaska, prossimo alla pensione e costretto ad una difficile indagine destinata a scongelare vecchissimi delitti impuniti. L’asso nella manica si chiama Cindy Paulson (Vanessa Hudgens), giovane disadattata sfuggita al serial killer ma poco incline a testimoniare.[MORE]

CHI L’HA VISTA? Basato su fatti reali, avvisa una scritta in sovrimpressione nel prologo de Il cacciatore di donne. Eppure è curioso come non manchi davvero nulla rispetto ai cliché di stanche invenzioni: il detective prossimo al pensionamento che becca il caso della vita, la moglie ostile per il coinvolgimento logorante del marito, i superiori che mettono i bastoni tra le ruote, la testimone reticente, il rapporto di confidenza e protezione che a poco a poco si crea tra il poliziotto e la vittima. Ed a proposito di Vanessa Hudgens, bravina ma acerba, si districa con sofferta fragilità ed esuberante incostanza – ma, sfuggita allla carabina calibro 223, non riesce a salvarsi dallo stritolamento combinato dei due calibri, Cage e Cusack, tra i quali viene soffocata. Quando, in chiusura, si legge che per la prima volta la ragazza interpretata dalla Hudgens ha inteso raccontare nel dettaglio la propria storia, si resta abbastanza costernati da come questa storia, e la sua narratrice, siano rimaste “sciupate” in un thriller procedurale, che con la dedica finale alle vittime dimostra, in effetti, di aver fatto null’altro che eseguire il compitino di rievocare tetramente, fin troppo compuntamente, un fatto di cronaca.

LABIRINTI DI GHIACCIO - Con una colonna sonora tutta palpiti, scolastica ma efficace, ed una penetrante fotografia con cinquanta sfumature di grigio e bellissimi campi lunghi sui terreni ghiacciati dell’Alaska – The Frozen Ground è il titolo originale – il film scritto e diretto da Scott Walker pecca proprio nello storytelling, piuttosto inerte e sciatto, dimostrandosi incapace di costruire un’effettiva tensione. Sin dall’inizio sappiamo già chi sia il colpevole, ma secondo le teorie di Hitchcock e la sua avversione al meccanismo del whodunit, questo non dovrebbe ostacolare, anzi, favorirebbe la costruzione della suspense. Se qualcosa s’inceppa, è perché il film vive d’inspiegabili ellissi (incredibile che non venga mostrato il primo faccia a faccia tra la polizia e Cusack dopo le accuse della giovane) e blande schermaglie (il vero duello è condotto da Cage a suon di parole), ma soprattutto si perde nei labirinti fisici di commissariati, case, ospedali e club, piuttosto che addentrarsi nei labirinti della mente: Cusack è chiamato a recitare da impenetrabile, ed impenetrato resta. La recente serie tv Hannibal, che pure gioca a carte scoperte con l’assassino, dimostra come sia possibile fare ben altro, con un po’ di stile. Troppa deferenza verso una storia vera?

CAGE IN GABBIA- Ne Il cacciatore di donne di Scott Walker, dunque, destinato a finire tra le scartoffie, da archiviare presto, Nicolas Cage sembra davvero prossimo alla pensione, timbrando l’ennesimo cartellino di un ruolo insipido. A volte sovviene persino la recondita speranza che qualcosa di più, e di diverso, faccia qualche comprimario, come 50 Cent, nei panni del pappone, ma le sue comparse ad intermittenza e la sua frettolosa sparizione sono tutt’altro che d’aiuto alla causa; o Dean Norris, reduce dalla chiusura di Breaking Bad, ma qui ridotto a burocrate di supporto. E così la caccia all’emozione finisce con un buco nell’acqua, appena al di sotto di uno schermo di ghiaccio, dove i brividi vengono a vedere le distese di terra gelata piuttosto che per i fatti narrati.

(in foto: poster americano di The Frozen Ground, alias Il cacciatore di donne, con blasfema citazione di Seven di David Fincher)

USCITA CINEMA: 03/10/2013
GENERE: Drammatico, Thriller
REGIA: Scott Walker
SCENEGGIATURA: Scott Walker
ATTORI: Nicolas Cage, John Cusack, Vanessa Hudgens, Radha Mitchell, Katherine LaNasa, 50 Cent
FOTOGRAFIA: Patrick Murguia
MUSICHE: Lorne Balfe, Joe Conte
PRODUZIONE: Emmett/Furla Films, Court Five
DISTRIBUZIONE: Videa
PAESE: USA 2013
DURATA: 105 Min



Antonio Maiorino
Critico cinematografico e d'arte
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