Cronaca
Il business delle crociere in Italia
GENOVA, 1 MARZO 2012 – Sembra non ci sia pace per la compagnia di navigazione Costa Crociere. Il naufragio della Concordia di fronte l’isola del Giglio il 13 gennaio scorso. Incidente su cui la magistratura sta ancora indagando che, ricordiamo, ha provocato la morte di 25 passeggeri mentre i dispersi sono ancora 11. Le operazioni di svuotamento dei serbatoi dal carburante sono riprese dopo la pausa forzata dovuta alle pessime condizioni atmosferiche che hanno rallentato pesantemente i lavori. In settimana l’allarme è arrivato dalla Costa Allegra quando la nave si trovava al largo del Madagascar. Un incendio in sala macchine ( fortunatamente domato in un paio d’ore ) ha provocato un black out che ha lasciato la nave a motori spenti e senza corrente elettrica fino a quando è stata raggiunta da dei rimorchiatori che l’hanno trainata fino a Mahe, capitale delle isole Seychelles dove oggi è attraccata. Un odissea lunga tre giorni per i passeggeri. La preoccupazione maggiore ora è la possibile crisi che potrebbe colpire un comparto così importante per il nostro paese. [MORE]
La Costa Crociere comincia a fare i conti dei costi che dovrà affrontare per riparare alle conseguenze di questi due incidenti mentre in molti temono eventuali ripercussioni sull’occupazione di chi, in una maniera o nell’altra, nel settore crocieristico lavora. Ma quanto vale il business delle crociere in Italia? Di certo negli ultimi anni questo tipo di vacanze ha attratto un sempre maggiore numero di viaggiatori. Un settore in piena crescita in un momento in cui anche la voce turismo risente della crisi economica che attanaglia il nostro paese e non solo. Molti i passeggeri che ogni anno raggiungono l’Italia da diversi paesi europei ma anche extraeuropei per imbarcarsi sulle nostre navi. I benefici economici di questo tipo di turismo non riguardano solo l’Italia e le compagnie crocieristiche. Secondo i calcoli dell’ European Cruise Council l’impatto sull’Europa è pari a 14,4 miliardi di euro di cui 4,5 in Italia. A guadagnarci sono, oltre alle compagnie, diverse aziende che operano nei porti, i ristoranti, le società che organizzano le escursioni, i pubblici esercizi e i musei. Un giro di affari impressionante che le previsioni per il 2012 davano in crescente aumento. Oggi si devono fare i conti con quello che è successo e nel nostro paese si guarda con apprensione alla città di Genova. È qui, in piazza Piccapietra, infatti che Costa fa i suoi conti. Tre miliardi di euro gli incassi dello scorso anno e prospettive di crescita per l’anno in corso. Da qui si controllano le prenotazioni, che l’anno scorso hanno sfiorato il milione di passeggeri, e i ventimila dipendenti sparsi in tutto il mondo. È sempre da qui che si gestiscono tutte le operazioni portuali, in particolar modo a Savona che rappresenta l’ “ home port “ della flotta leader europea nelle crociere. Ed è ancora qui, nei cantieri navali di Sestri Ponente, che Costa affida la costruzione delle proprie navi ammiraglie, navi per cui sono stati investiti circa cinque - seicento milioni di euro l’una. Se si prendono in considerazione i ricavi, gli ordini di costruzione e riparazione assegnati ai cantieri, al fatturato che generano le attività strettamente portuali oltre all’indotto del business crocieristico si può tranquillamente stimare in cinque miliardi di euro l’anno il fatturato di Costa per Genova e la Liguria.
L’inchiesta sulla tragedia dell’isola del Giglio che vede tra gli indagati alcuni alti dirigenti di Costa Crociere nella sede genovese rischia di vedere compromesso un settore il cui valore economico è pesantissimo non solo per la Liguria ma per l’intero paese. Ben vengano gli accertamenti della magistratura per evidenziare ogni ed eventuale responsabilità dei vertici della compagnia in quella che è stata una immane tragedia. Voci circolate e prontamente smentite parlavano di un intervento della compagnia sul marchio e la sede genovese di Costa. Decisiva in questo caso sembra essere la risposta del mercato. Come reagiranno i viaggiatori e quale saranno le ripercussioni sulle prenotazioni. Da Miami ( città in cui ha sede l’azionista di Costa, Carnival Corporation ) si aspettano notizie confortanti soprattutto in vista dell’appuntamento clou per quello che è il settore in questione. Si tratta, nello specifico, della “ Seatrade “ la più importante vetrina mondiale delle crociere che si svolge proprio nella città di Miami. Le prenotazioni on-line sembrano comunque confermare la tendenza degli ultimi anni che ha visto aumentare in modo esponenziale la preferenza dei vacanzieri per questo tipo di viaggio. La sfida da vincere sembra essere dura ma le forze in campo sono fiduciose e aspettano con ansia le riposte del mercato.
Daniela Dragoni