Cultura e Spettacolo
La scultura napoletana rivive con le nuove tecnologie: "Il Bello o il Vero" in mostra a Napoli
NAPOLI, 26 DICEMBRE 2014- Quante volte siamo rimasti a bocca aperta guardando un dipinto del Caravaggio o una scultura di Michelangelo? Sensazioni che non sembrano le stesse se le opere ci vengono riproposte attraverso uno schermo di un computer o di un tablet. Eppure però, attualmente le nuove tecnologie, i sistemi informativi e i social networks possono essere uno strumento importantissimo per la diffusione della cultura e soprattutto dell'arte. Stiamo parlando di un progetto molto ambizioso, quello messo in atto dalle istituzioni napoletane durante gli ultimi anni, dal titolo “Il bello o il Vero”, una mostra con 260 sculture del secondo Ottocento e del primo novecento ad opera di artisti napoletani riconsociuti in ambito internazionale.
La scultura napoletana è al centro di un percorso nato nel 1999, quando alcune opere di Francesco Jerace furono donate al Comune di Napoli e numerosi intellettuali partenopei decisero che era arrivato il momento di valorizzare e divulgare attraverso le nuove tecnologie un patrimonio artistico inestimabile. “Il bello o il vero” ha debuttato nelle sale del complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli lo scorso novembre ed ha visto la partecipazione di quasi 40 mila visitatori: turisti, appassionati di arte ma anche tanti studenti hanno amato ed apprezzato gratuitamente le opere della scultura napoletana nel periodo più florido artisticamente. La mostra è curata da Isabella Valente e promossa da DataBenc (Distretto ad alta tecnologia dei Beni Culturali) in collaborazione con il Forum delle Culture e le univeristà partenopee e sarà aperta fino a fine gennaio 2015.[MORE]
La particolarità di questa grande esibizione di opere quasi dimenticate è la resa ad ogni singolo visitatore della mostra: ovvero il turista appena entra è invitato dal personale addetto a scaricare un applicazione sul proprio cellulare o tablet che lo guiderà opera per opera, alla scoperta dei tanti maestri sculturi dell'800 e del '900. Per ogni scultura, il visitatore ha a disposizione una scheda tecnica, una serie di immagini per mettere a fuoco l'opera da altre angolature e la ricostruzione storica dell'autore. Accendendo all'app, ognuno può fotografare l'opera, caricando l'immagine sul portale della mostra, diventando oltre che fuitore dell'arte ma anche divulgatore a sua volta della storia dell'arte.
L'utilizzo di queste tecnologie e soprattuto la diffusione sui principali social network delle fotografie degli utenti/visitatori della mostra, sono stati la chiave del successo de “Il bello o il vero”, poiché attraverso l'applicazione mobile con ricustruzioni 3D e video interattivi il turista riesce anche ad ammirare altre sculture in giro per la città, opere di straordinario valore storico dislocate in vari punti. Tutto il catalogo della scultura napoletana del secondo ottocento e del primo novecento è anche disponibile online, grazie agli Smart Cricket, ovvero dei dispositivi realizzati dal DatabencLab in grado di far vivere all'utente finale tutta l'esperienza della storia delle opere e mettendo in contatto i visitatori attraverso un network. Queste tecniche di marketing esperienziale, unite alla connettività del WiFi e Bluetooth non sono mai state sperimentate in nessuna mostra in Italia e possiamo ben dire che il primo risultato è davvero incredibile dal punto di vista numerico, data l'attenzione e gli apprezzamenti ricevuti.
Delle 260 opere, 40 sono state interamente restaurate e gli scultori in mostra a Napoli sono i maestri che in quegli anni hanno dettato le regole, le forme ed il senso della storia dell'arte partenopea: Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Tito Angelini e tanti altri.
Un successo che ha permesso agli organizzatori di creare una vera e propria “mostra nella mostra”, creando un contest fotografico dedicato alle immagini più belle scattate all'interno del Complesso di San Domenico Maggiore. Infatti il 21, 22 e 23novembre scorso la community di InstagramersItalia, il social network tra i più utilizzati al mondo con foto e video, è stata al centro dell'Instameet ovvero tre giorni in cui i più popolari Instagramers italiani e stranieri hanno raccontato la scultura della scuola partenopea con una vera e propria diretta live dell'evento, coinvelgendo tantissimi quasi 3 milioni di utenti virtuali in tutto il mondo. I migliori scatti della mostra sono stati esibiti al Pan, il Palazzo delle Belle Arti di Napoli con una raccolta fotografica promossa da Databenc, il Forum delle Culture dalla community di InstagramersItalia.
A premiare l'ottima riuscita di questo evento artistico è stata la notizia dell'esposizione della mostra la prossima primavera nei padiglioni dell'Expo di Milano, la quale sarà un'occasione importante per rilanciare e promuovere i talenti artistici del Made in Naples che hanno scritto la storia della scultura europea. “Il Bello o il Vero” ha saputo ridare un nuovo slancio e spessore ad una disciplina artistica quasi dimenticata a Napoli, che invece ha dato i natali ai più grandi esponenti della scultura internazionale, viaggiando tra realismo e romanticismo. Ed è un'opportunità per far innamorare dell'arte anche bambini e ragazzi, coinvolgendoli attraverso la diffusione della mostra e dei vari contest organizzatori; avvicinando la scultura ad un tablet è stato possibile far appassionare anche i più piccoli con i percorsi in 3D e i video interattivi, poiché innovare significa principalmente riportare alla luce le risorse di cui dispone il nostro paese come patrimonio artistico, divulgandole in maniera più contemporanea possibile.
Foto ed articolo di Nicoletta de Vita