Cronaca

Igor il russo accetta l'estradizione in Italia. Indagini sui contatti che ne hanno coperto la fuga

SPAGNA, 17 DICEMBRE 2017 - Norbert Feher, vero nome dell’assassino noto come Igor Vaclavic il russo, latitante accusato di tre omicidi in Italia, è stato catturato in Spagna dopo aver ucciso due agenti e un pastore nei comuni di Albalate del Arzobispo e Andorra. Solo dopo l'arresto e la verifica delle impronte digitali, tuttavia, si è potuto accertare che la persona fermata è Feher, nato a Subotica, in Serbia, il 20 febbraio del 1981, già ricercato in Italia per aver ucciso l'1 aprile il barista di Budrio Davide Fabbri e l'8 aprile la guardia volontaria Valerio Verri, e per il tentato omicidio dell'agente della polizia provinciale Marco Ravaglia. [MORE]

La Procura di Bologna è da lungo tempo a lavoro per individuare i contatti che avrebbero potuto aiutare Feher nella sua fuga verso la Spagna. Ulteriori indagini sono state effettuate in Serbia, Austria e Francia oltre che in Spagna, dove dall'estate scorsa alcuni carabinieri si trovavano perché già convinti che il sospettato vi si nascondesse. Le forze dell’ordine hanno individuato contatti con persone che si occupano di documenti falsi in Francia. "Altri contatti, appunto, in Spagna, tra Madrid, Malaga e Valencia", informa il Quotidiano Nazionale. "Una zona che Igor conosceva, aveva già visitato in passato e le lettere dal carcere scritte a donne spagnole".
Altri contatti sono stati documentati in Austria e gli inquirenti italiani hanno indagato a Vienna per giorni. "Contatti diretti e mediati, insomma, che hanno acceso i riflettori anche sul percorso solitamente fatto dalle badanti ungheresi verso l’Italia, attraverso l’Austria e sulle persone che operano in quel settore. Proprio l’Austria potrebbe essere stata la via di fuga usata da Igor per lasciare l’Italia e poi muoversi in Europa". Gli omicidi avvenuti in Spagna hanno rallentato i tempi dell’estradizione in Italia, prima di poter essere giudicato in Italia, Feher dovrà subire il processo dalla Corte spagnola.

"La Spagna - aveva ricordato ieri il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato - non potrà non procedere per quanto riguarda i morti che ci sono verificati in quel Paese. Ci sarà la nostra richiesta di estradizione ma, come ovvio che sia, dovrà fare i conti per la tempistica con il fatto che la Spagna ha un procedimento penale per fatti gravissimi commessi in quel territorio". Nell'interrogatorio Igor, che ha risposto in italiano, ha detto di essere in Spagna da settembre. Gli investigatori ritengono che nell'ultimo mese si sia spostato tra Valencia e la zona dell'Aragona in cui è stato arrestato: sono stati segnalati diversi furti di prosciutti o altri generi alimentari in casolari agricoli dell’area. La Guardia Civil stava cercando una banda di romeni, ma il responsabile potrebbe essere lo stesso Feher.

Secondo la ricostruzione ufficiale fornita dagli investigatori spagnoli ai carabinieri italiani, Igor è stato preso vivo perché era uscito di strada con il pick-up che aveva appena rubato ed è svenuto. Se non fosse svenuto, dicono gli investigatori, avrebbe continuato a lottare con le armi: aveva con sé due pistole e altre due le aveva rapinate agli agenti. Al momento della cattura, Feher era "vestito in uniforme e pesantemente armato" delle armi che aveva precedentemente rubato agli agenti della Guardia Civil che aveva ucciso. Secondo fonti dell'inchiesta citate da El Mundo, l’assassino "sapeva dove sparare perché ha ferito mortalmente le due guardie nonostante indossassero giubbotti antiproiettile. Gli agenti non hanno avuto il tempo di sparare".

Maria Sirica, vedova del barista Davide Fabbri dice: "spero che Igor sconti la pena dovuta e che possa essere finalmente fatta giustizia. Anche se questo non potrà mai cambiare il mio dramma". Secondo il suo avvocato, Giorgio Bacchelli, la donna è "molto agitata e molto turbata" dalla notizia.
Francesca e Emanuele Verri, figli di Valerio, seconda vittima di Igor-Norbert Feher, sono amareggiati dall’arresto dell’assassino del loro padre. "Non possiamo certo dichiararci soddisfatti se non altro perché è costata la vita ad altre tre persone. Due militari e un civile. Il nostro pensiero va a loro - continuano - e ancor di più vogliamo rivolgere la nostra attenzione verso coloro che hanno mandato nostro padre allo sbaraglio a fare un'attività di perlustrazione pericolosissima, disarmato e in una zona dove ben si sapeva che Igor vi si nascondeva. Con tanto di foto sui cellulari per poterlo riconoscere in caso si fossero imbattuti in lui. Qualcuno - dicono ancora - ha addirittura detto che mio padre ha fatto solo il suo dovere. Quale dovere? Nostro padre era un 'civile', semplice pensionato e volontario".

Fonte immagine ultimenotizieflash

Claudia Cavaliere