Identificato meccanismo cerebrale che "spegne" ansia e paura
Salute Lazio Roma

Identificato meccanismo cerebrale che "spegne" ansia e paura

venerdì 11 marzo, 2011

Londra - Milioni di persone soffrono ogni giorno di ansia. Ma ora una soluzione potrebbe essere portata di mano degli scienziati. Un gruppo di ricercatori della Stanford University in California ha infatti scoperto il meccanismo cerebrale che cancella paura e ansia dagli individui. Lo studio e' stato pubblicato su Nature online. Piu' di una persona su 4 rischia di subire un attacco di ansia a un certo punto della propria vita. La condizione puo' danneggiare gravemente la qualita' della vita, portando a veri e propri attacchi di panico regolari e/o allo sviluppo di sintomi come sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e mal di stomaco. I ricercatori hanno ora scoperto che stimolando un circuito cerebrale che si trova all'interno della struttura che conserva la materia grigia potrebbe contrastare l'ansia. [MORE]I test sui topolini hanno mostrato che far scattare il meccanismo tramite impulsi di luce aumenta la propensione delle cavie al rischio, mentre inibirlo li rende piu' timidi e fifoni. Secondo gli scienziati, questa scoperta apre la possibilita' di realizzare farmaci migliori per aiutare le persone affette di disturbi d'ansia perche' il cervello umano sarebbe strutturato in modo simile a quello dei topolini su cui sono stati condotti i test. Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno utilizzato una tecnologia chiamata 'optogenetica' che sfrutta la fotosensibilita' delle cellule nervose. In questo caso e' stato preso di mira un circuito all'interno della regione del cervello conosciuta con il nome di 'amigdala', riscontrando significativi cambiamenti nel comportamento dei topi. "Improvvisamente si sono sentiti molto piu' a loro agio nelle situazioni in cui avrebbero normalmente percepito il pericolo, diventando pertanto piu' ansiosi", ha spiegato Karl Deisseroth, scienziato che ha coordinato lo studio. "Ad esempio, i roditori di solito - ha continuato - cercano di evitare gli spazi aperti, come i campi perche' questi luoghi li lasciano esposti ai predatori. Ma in entrambe le simulazioni in spazi aperti e coperti la volonta' dei topi di esplorare le aree aperte e' aumentata profondamente, non appena e' stato inviato l'impulso luminoso nel circuito del cervello". .(AGI)


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