I versi sbocciano come i fiori: Giornata Mondiale della Poesia
Cultura e Spettacolo Lazio Roma

I versi sbocciano come i fiori: Giornata Mondiale della Poesia

venerdì 21 marzo, 2014

Era il 1999 quando l’UNESCO, riunita nella XXX Sessione della Conferenza Generale, istituisce la Giornata Mondiale della Poesia per il 21 Marzo, inizio della primavera.

Allontanandoci da qualsiasi lettura di genere possiamo affermare con risolutezza che l’Uomo è Uomo. E come tale vive quotidianamente dei tumulti: passioni mitigate dalla razionalità, razionalità mossa da passioni, ricerca di autoaffermazione e ricerca di un qualcosa che è al di sopra di sé, desiderio di vita e curiosità della morte.[MORE]
Dissidi naturali, emozioni che in ogni tempo e dove, pressano le barriere dell’interiorità per sfociare, spesso, come uno tsunami, attraverso delle forme artistiche, a volte capolavori, a volte ostentazioni.

Ma oggi una forma artistica in particolare viene riconosciuta nel suo “ruolo privilegiato”. Si, perché la poesia rivelando l’animo umano, ne favorisce la comprensione e promuove un dialogo profondo e vero. Quanti di noi si sono immedesimati nell’amore ardente di Catullo? Nell’anticonformismo di Bukowski? Nella sensualità di Neruda? Nell’esaltazione del bello di D’Annunzio e nella semplicità di S. Francesco? Ciascuno di noi, anche solo parzialmente.
Lo spirito di ogni singolo uomo è come un puzzle. Alla fine escono quadri diversi, ma è scomposto in piccole parti. Alcune colorate, altre arrotondate. Ecco, è come se in ogni poeta ritrovassimo un tassello del nostro puzzle.

Questa è la grandezza della poesia. Al sentimento si aggiungono le idee, il vissuto, la forma stilistica adatta e la musica. Perché la poesia è anche musica. E come nel cantare una canzone la si fa propria, lo stesso vale per la poesia.
Proviamo a leggere Salinas:

Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando
con sangue mio nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.

Chi sto cercando? L’amata/o? Dio? Me stesso?
Pochi versi che ci costringono a riflettere, così, semplicemente.
Allora perché oggi non riscopriamo questo piacere? Interrogarsi con i versi dei grandi poeti. Prendiamo un libro di poesie in mano, accarezziamone le parole e lasciamoci arricchire dalla loro sensibilità, ritrovando la nostra.

Ecco il ruolo privilegiato della composizione poetica: essere così intima e così universale nel contempo.
Perché un uomo è diverso dall’altro, ma nella diversità s’incontra e nell’incontrarsi si riconosce.

 

Valeria Nisticò


Autore
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