Scienza & Tecnologia
Ecco i Vantaggi della Transizione Digitale per la Pubblica Amministrazione e la Società
Il termine trasformazione digitale o transizione digitale va ad indicare una serie di cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali e manageriali legati all’applicazione della tecnologia digitale in molteplici aspetti della società in cui viviamo. Tale procedura se applicata in maniera organica e sistematica andrebbe oltre la semplice adozione di nuove tecnologie e consentirebbe l’erogazione di servizi, forniture di beni, trovare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti e documenti procedendo a una nuova modalità di interconnessione tra persone, luoghi, e cose.
Nel settore pubblico e privato qualora si realizzasse un’implementazione delle tecnologie digitali si potrebbero aumentare in modo vertiginoso gli standard del livello di servizio nonché la trasparenza, e migliorare il processo decisionale o aumentare la produttività. Nonostante i molteplici miglioramenti tecnologici, il nostro Stato e di conseguenza i relativi Comuni che né fanno parte, sono ancora indietro in termini di passaggio digitale ed innovazione: come mostra l’ultimo aggiornamento dell’indice DESI, che classifica l’Italia al 24° posto tra i 27 stati membri dell’UE. Eppure va da se, che un processo di trasformazione digitale di una PA comporta numerosi vantaggi.
In primo luogo viene migliorata la gestione amministrativa a livello centrale e locale garantendo una maggiore efficienza operativa nella risposta ai problemi dei cittadini e si farà di più e in meno tempo con una maggiore produttività, maggiore economicità e relativo abbattimento dei costi nel modo di interfacciarsi con l’autorità ed efficacia nelle pratiche in ambito burocratico corollario del canone di buon andamento dell’azione amministrativa ex art 97 cost. che impone alle PA di raggiungere i propri obbiettivi con il minor dispendio di mezzi. Ricordiamoci che il perseguimento dell’economicità del lavoro e dei costi è una delle caratteristiche peculiari dell’intelligenza umana.
La digitalizzazione introdurrebbe una semplificazione delle procedure amministrative negli uffici e cioè, una serie di attività finalizzate a snellire e a velocizzare i tempi dell’azione amministrativa in ossequio ai principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione, di cui all’art 97 cost. L’obbiettivo della digitalizzazione è quello di fare della Pubblica Amministrazione il miglior “alleato” di cittadini e imprese , mediante un’offerta di servizi sempre più efficiente e facilmente accessibile.
Ma vi è di più tale aspetto può essere facilmente garantito implementando l’interoperabilità tra enti pubblici, e snellendo le procedure in virtù del principio “Once only” secondo il quale le PA non dovrebbero richiedere ai cittadini le informazioni precedentemente rese e di cui la stessa ha accesso presso i suoi archivi o che può richiedere facilmente ad altra amministrazione.
Tutto ciò fa accorciare in modo netto la “distanza” tra Enti e persone, e va a ridurre i tempi necessari al superamento della burocrazia esistente negli Enti abbattendo i costi e i tempi che si riflettono su aziende e cittadini. La trasformazione digitale dei servizi offre l’opportunità di aumentare la flessibilità lavorativa e quindi di raggiungere l’effettivo equilibrio tra vita privata e professionale con eliminazione delle frustrazioni e dello stress. L’utilizzo di piattaforme online può “ facilitare l’accesso al mercato professionale per gruppi vulnerabili e fornire un’opportunità per far fronte al lavoro non dichiarato”.
Mediante la digitalizzazione si “possono evitare che i lavoratori si trovino in situazioni pericolose, introdurre metodi innovativi di monitoraggio dell’esposizione a rischi, migliorare la qualità del lavoro alleggerendo i dipendenti dalle mansioni ripetitive o di routine. Le tecnologie possono consentire ai lavoratori maggiori forme di autonomia e flessibilità o favorire l’accesso all’occupazione di una forza lavoro sempre più varia e diversificata, in particolare per i gruppi vulnerabili quali i lavoratori disabili, lavoratori anziani e persone con compiti di assistenza a casa.” Inoltre l’utilizzo di mezzi digitali offre la possibilità di garantire una maggiore formazione sulla sicurezza sul luogo di lavoro consentendo una valutazione avanzata dei rischi e la possibilità di comunicazioni, controlli e ispezioni. Il processo di digitalizzazione va garantire quindi una maggiore sostenibilità ambientale, maggiore produttività, maggiore equità e sostenibilità sociale e maggiore sostenibilità istituzionale come prefissato dagli impegni Europei del 2030.Un vantaggio indiscutibile della trasformazione digitale consiste nell’eliminazione dell’immissione manuale dei dati, dispendiosa in termini di tempo, e quindi dell’inefficienza e degli errori umani. I processi digitali sono per definizione più lineari e meno rischiosi rispetto a quelli che richiedono l’intervento umano.
Un ruolo importantissimo viene ricoperto dalla figura del Responsabile per la transizione digitale come previsto dall’art.17 del Codice dell’amministrazione digitale (Dlgs.Marzo2005,n.82). Tale figura che deve essere identificata obbligatoriamente in tutte le amministrazioni ha il compito di garantire, coordinare, la trasformazione digitale di una pubblica amministrazione mediante lo sviluppo di servizi pubblici digitali, implementando la trasparenza nei confronti dei cittadini e di altre Pa. Esso deve altresì analizzare in maniera periodica della coerenza tra organizzazione della Pa e utilizzo delle risorse informatiche e digitali e di tutte le tecnologie dell’informazione o di comunicazione con lo scopo di garantire il miglioramento e la qualità dei servizi per una migliore soddisfazione delle utenze. Il suo ruolo chiave è altresì rivolto alla pianificazione, coordinamento degli acquisti di soluzioni e sistemi informatici, telematici o di telecomunicazione al fine di garantire la pena attuazione dell’agenda digitale. In conclusione possiamo affermare che negli anni di massima espansione digitale e produttività informatica non è concepibile che lo Stato nella sua centralità e nel suo decentramento negli Enti Locali siano arretrati digitalmente, impedendo così ai cittadini di usufruire di servizi e prestazioni migliori e semplificando esponenzialmente le procedure amministrative e lavorative.
Marco Rispoli