Estero
I soldati americani scelgono il suicidio
NEW YORK – Che i soldati impegnati nelle missioni di pace e di presidio in terre straniere siano stremati è cosa nota a tutti. La maggior parte sono ragazzi giovanissimi e tanti altri sono padri di famiglia. Questa è una situazione comune per tutti i militari del mondo. Ma tra quelli Americani la situazione diventa sempre più intollerabile tant’è che il numero dei suicidi tra i soldati è salito ancora, giungendo nel 2010 a quota 125. [MORE]
Molti si suicidano appena tornati in patri, perché, dopo aver passato mesi a combattere i problemi con un fucile in mano, non sono più in grado di affrontare le vicissitudini della vita in maniera naturale. Sembra che 20 di loro, secondo quanto riportato dal New York Times, avessero un legame con la base di Fort Hood, in Texas. Solo 4 si erano suicidati a metà luglio proprio nella base militare del Texas.
Già nel 2009 i numeri parlavano chiaro: 169 suicidi. Per questo 20 mesi fa è partito un programma di prevenzione e supporto psicologico per l’esercito, ma sembra che esso non stia raccogliendo ancora buoni frutti.
A luglio l’ammiraglio Mike Mullen, capo di Stato Maggiore delle Forze Armate statunitensi, aveva dichiarato: “L’emergenza ora sono i suicidi. Le cose peggioreranno prima di migliorare. Credo che ci sarà un aumento significativo di problemi familiari per i soldati.”
A giugno si registrava un soldato suicida al giorno, in totale 32 suicidi, di cui 21 delle truppe impegnate sul campo di battaglia in Afghanistan e Iran, 11 tra quelli rientrati in patria. Altri 22 suicidi tra i militari che erano stati in missione negli ultimi mesi.