Politica

I sindacati confederali sospendono lo sciopero proclamato per il prossimo 17 maggio

LAMEZIA TERME (CZ) 24 APRILE - I sindacati confederali, tra cui  Gilda Unams e Snals,  hanno deciso  di sospendere lo sciopero proclamato per il 17 maggio dopo aver sottoscritto di notte con il ministro Bussetti, alla presenza del premier Conte e il sottosegretario Giuliano,  un documento che comprende  una sequela di dichiarazioni di intenti contraddittorie e prive di qualsiasi valore impegnativo sul piano sociale. A rendere nota questa decisione i Partigiani della Scuola Pubblica i quali invitano tutti i sindacati, anche quelli che non hanno sottoscritto il documento, a ripristinare lo stato di agitazione e a confermare lo sciopero del prossimo 17 maggio. L’accordo sindacale, che  si attua a 20 giorni dallo sciopero prestabilito, sancisce impegni generici sulla difesa del prestigio sociale dei docenti, sul rinnovo contrattuale, sui percorsi abilitanti transitori per il reclutamento dei docenti con oltre 36 mesi di servizio e si limita a fare promesse  vaghe e indeterminate relative al  reclutamento dei ricercatori e dei docenti Afam e   a favore dei Dsga facenti funzioni.

In particolare, per quanto riguarda le autonomie differenziate, si intravede un impegno piuttosto generico rivolto alla salvaguardia dell’unità e l’identità del sistema nazionale di istruzione e di ricerca, garantendo un sistema di reclutamento uniforme, lo status giuridico di tutto il personale regolato dal Ccnl e la tutela degli ordinamenti statali, dei curricoli e del sistema di governo delle istituzioni scolastiche autonome. Il tutto potrebbe  essere definito dopo le elezioni europee tramite tavoli di discussione.  Certamente lo sciopero del 17 maggio, a soli 9 giorni dal voto, avrà suscitato dei timori nel ministro il quale si è precipitato a chiedere aiuto a Conte e ad elargire promesse al comparto scuola a partire dai precari, refrattari a sostenere il concorso ordinario, ai docenti che chiedevano l’aumento di stipendio senza la disponibilità  dei soldi necessari.

Per quanto riguarda  il Def è doveroso precisare che  mancano i dovuti  aggiornamenti  e la risoluzione al Def , votata il 18 aprile scorso in senato, prevede esclusivamente la tutela delle clausole Iva. Con questa manovra  si tende a mettere le mani sui soldi della scuola pubblica. Infatti  nella   bozza del 14 febbraio sulla legge dell’autonomia  di Veneto e Lombardia si coglie la delega totale sul riconoscimento e sulla vigilanza sulle scuole paritarie e sulla  gestione del sistema integrato pubblico e privato. Con la gestione dei soldi a  livello locale, spetterà alle regioni dividerli tra scuole pubbliche  e private con conseguenziale vantaggio dei privati amici e delle due regioni Veneto e Lombardia che dovrebbero  incassare due miliardi di euro di soldi pubblici.

«È certo – affermano i Partigiani - che quelle poche istituzioni statali, che sopravviveranno, si potranno dotare di docenti con un contratto statale, ma quanti perderanno il posto per la concorrenza delle scuole paritarie che diventerà assolutamente sleale con l’aumento dei finanziamenti pubblici? Inoltre i cittadini di Veneto e Lombardia non hanno previsto che i loro figli saranno privati del diritto ad una istruzione gratuita di qualità pari o superiore a quella che potranno permettersi i figli di coloro che di questi tempi potranno mandare i loro figli alle paritarie» .

Lina Latelli Nucifero