Aaron pensieri a 4 zampe
I segnali calmanti
ROMA, 02 LUGLIO 2015 - Zia Stefania, quando si arrabbia con papà, tende a terminare la discussione, invitando il mio umano a non pronunciare la frase che la esorti a calmarsi e stare tranquilla. Lei ripete, con tono fermo e deciso che ad una donna non bisogna, per nessun motivo al mondo, suggerire di tranquillizzarsi, in quanto quel termine sortisce solitamente l'effetto contrario.
Riuscire a comunicare al nostro interlocutore cosa si vuole esprimere, è il primo passo che dovrebbe spingere l'essere umano ad un'attenta chiave di lettura dei segnali che noi amici a 4 zampe lanciamo sia ai nostri simili, sia ai bipedi. La conoscenza dei segnali calmanti, permetterà di interpretare alcuni nostri comportamenti e, in molti casi, di evitare situazioni di incomprensione tra l'uomo ed il cane. Pertanto, imparare a riconoscere e a capire i nostri atteggiamenti, rafforzerà l'unione con il vostro cane e non permetterà di generare ipotetici conflitti e tensioni, quelli che il mio umano, a volte, non sa riconoscere nella zia Stefy. Purtroppo, però, non so se nel mondo delle anime a due "zampe" esista una letteratura dei segnali di prevenzione che possano sedare nervosismo o paura.
Turid Rugaas, affermata educatrice cinofila norvegese, dichiara che di segnali calmanti ne esistono circa una trentina e che vengono usati dal cane per stare bene con se stesso, con altri cani e con la razza umana. I segnali calmanti hanno una duplice funzione; da un lato il cane li usa per autocalmarsi in situazioni di stress o disagio. Dall'altro, invece, hanno lo scopo di esprimere all'altro una sorta di rassicurazione e dunque, buone e pacifiche intenzioni.
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Leccarsi la bocca ed il naso, socchiudere gli occhi, sbadigliare, mettersi in mezzo, immobilizzarsi, voltarsi di spalle, girare la testa, sedersi, approcciare l'altro con movimenti lenti, arrivare curvando, guardare altrove, sono soltanto alcuni dei tipici segnali di calma, trattati ampiamente attraverso tecniche di osservazione, dalla Rugaas.
Il cane, mediante uno di questi segnali, vi sta dicendo che potrebbe sentirsi a disagio o spaventato in determinate situazioni e cerca di calmarsi, oppure, con essi, tende ad esprimere informazioni di pace e che non vuole assolutamente generare dei conflitti. Anche voi umani potreste utilizzare i nostri segnali. Papà, quando incontra un cane che non conosce, ad esempio, si blocca, non lo guarda negli occhi e, se il "peloso" tende a saltargli addosso, magari per fargli le "feste", si gira di spalle o si volta di lato. Una volta lo vidi sbattere le palpebre ripetutamente per dimostrare le sue buone intenzioni ad un maremmano e per calmarlo, mentre, una sera, a casa di amici, tutti risero perché si sedette a terra, per calmare l'esuberanza di Dodo, il Bassotto adottato dalla Serbia.
Conoscere, saper individuare e riproporre i segnali calmanti, potrebbe essere il giusto passo per evitare fraintendimenti, possibili aggressioni a seguito di errati comportamenti umani verso i cani e far comprendere al cane che abbiamo dinanzi, anche se sconosciuto, segnali di pacificazione nei suoi confronti.
Aaron